LA SOTTILE LINEA ROSSA CHE UNISCE LA PRATICA DELL’OCCULTISMO ALLE MEDITAZIONI ORIENTALI
La magia, parodia del divino. Intervista al card. Ratzinger a cura di Ignazio Artizzu tratta dalla rivista "Una voce grida..." (1999); Intervista a cura di Ignazio Artizzu tratta dalla rivista "Una voce grida..." n°9 - marzo 1999.
La magia, parodia del divino.
Eminenza, cosa è la magia?
E' l'uso di forze
apparentemente misteriose per avere un dominio sulla realtà fisica e anche
psicologica. Il tentativo, cioè, di strumentalizzare le potenze soprannaturali
per il proprio uso. Con la magia si esce dal campo della razionalità e
dell'utilizzo delle forze fisiche insegnate dalla scienza. Si cerca - e a volte
anche si trova - un modo di impadronirsi della realtà con forze sconosciute.
Può essere in molti casi una truffa, ma può anche darsi che con elementi che si
sottraggono alla razionalità si possa entrare in un certo dominio della realtà.
Sia il Nuovo che l'Antico
Testamento condannano in modo ferreo ogni pratica magica, così come il ricorso
all'occultismo in tutte le sue forme. Come commenta questo dal punto di vista
teologico?
Vediamo intanto l'origine più
profonda delle superstizioni, della magia e dell'occultismo per capire meglio
la condanna nei loro confronti. Direi che ci sono due elementi : da una parte
nell'uomo, creato ad immagine di Dio, esiste la sete del divino. L'uomo non può
limitarsi al finito, all'empirico: avrà sempre il desiderio di allargare la
prospettiva del suo essere e di entrare nella sfera divina, di uscire dalla
pura realtà fisica e toccare una realtà più profonda, Questo desiderio, di per
sé innato nell'uomo - immagine di Dio - è smarrito perché sembra troppo
difficile andare realmente alla ricerca di Dio, elevarsi e lasciarsi elevare
dall'Amore Divino e arrivare così ad un vero incontro del Dio personale che mi
ha creato e mi ama. Allora accade un po' come nel mondo umano: le avventure
passeggere sono più facili di un amore profondo, di una vita. E così come in
questa vita umana un amore fedele, un vero amore, che va fino alle profondità
del nostro essere, esige un impegno ben diverso dalle facili avventure, così
anche le realtà spirituali esigono un impegno profondo, una fedeltà, una
disciplina interiore, l'umiltà di impostare la propria vita alla sequela di
Dio. Allora l'uomo cerca le cose più facili, un esperimento immediato della
profondità dell' essere. Possiamo anche dire che qui si verifica una dottrina
fondamentale della Chiesa, cioè che nell'uomo da una parte troviamo la natura
creata da Dio, dall'altra anche questa tendenza opposta: lo smarrimento e il
peccato originale che lo deviano dalla sua origine e trasformano in una
caricatura il suo desiderio innato di amare Dio e di entrare nella unione con
Lui. Ecco, questa seconda tendenza si realizza nel cercare un cammino più
facile, un contatto più immediato e soprattutto un modo per non sottomettersi
all'amore e al potere divino. Allora l'uomo comincia a farsi dominatore della
realtà sfruttando questa presunta possibilità del suo essere. E ciò mi pare una
profonda inversione e perversione della relazione più profonda del nostro
essere: invece di adorare Dio, di sottomettersi a Dio, l'uomo intende farsi
dominatore della realtà usando queste potenze occulte, e si sente il vero
dominatore.
E' la tendenza che troviamo
nel capitolo 3 della Genesi: io stesso divento Dio e ho il potere divino e non
mi sottometto alla realtà. "Ma il serpente disse alla donna: "Non
morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i
vostri occhi e diventereste come Dio conoscendo il bene e il male. Allora la
donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e
desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne
diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si
aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono
foglie di fico e se ne fecero cinture." (Gen. 3,4-7)
San Paolo, a Cipro, definisce
pubblicamente il mago Elimas "figlio dei diavolo".
Possiamo dunque affermare con
certezza che dietro la magia e il mondo dell'occulto c'è sempre il demonio?
Si. Io direi che senza il
demonio, che provoca questa perversione della creazione, non sarebbe possibile
tutto questo mondo dell'occultismo e della magia. Entra in gioco un elemento
che va oltre le realtà della ragione e le realtà riconoscibili con la scienza
unita ad una ragione sincera. Si offre un elemento apparentemente divino, cioè
delle forze che possono prestare dei successi, esperienze che appaiono come
soprannaturali e spesso come divine. Sono invece una parodia del divino.
Poteri, ma poteri di caduta, che in realtà sono ironie contro Dio.
E' questa la radice della
ferma condanna espressa anche dalla Chiesa nei confronti della magia e
dell'occultismo?
Si. Ciò comincia nell'Antico
Testamento: pensiamo al conflitto tra Samuele e Saul. E' proprio la
caratteristica della religione del Dio rivelato: non si fa’ uso di queste
pratiche, che sono caratteristiche delle religioni di questa terra, e perciò
pagane, perché pervertono la relazione tra Dio e l'uomo. Questa condanna
continua in tutta la storia della Rivelazione e riceve la sua ultima chiarezza
nel Nuovo Testamento. Non è - sia chiaro - un positivismo che vuole escludere
qualcosa della ricchezza dell' essere o delle esperienze possibili, ma la
verità di Dio che si oppone alla menzogna fondamentale.
Il nome del diavolo nella
Sacra Scrittura, "padre della menzogna", diventa comprensibile in
modo nuovo se consideriamo tutti questi fenomeni, perché qui troviamo realmente
la menzogna nella sua purezza totale. In quale forma?
L'uomo si fa dominatore del
mondo sfruttando ciò che appare come Dio e quindi usa il potere per dominare il
mondo in sé stesso, entrando cosi in una menzogna radicale. Questa menzogna appare
in un primo momento come un allargamento del potere, delle esperienze, come una
cosa bellissima: io divento Dio. Ma alla fine la menzogna è sempre una realtà
che distrugge. Vivere nella menzogna vuol dire vivere contro la realtà e quindi
vivere nella autodistruzione. In questo senso possiamo vedere due aspetti di
questa proibizione. Da una parte, semplicemente, le pratiche occulte e magiche
sono da escludere perché pervertono la realtà, sono menzogne nel senso più
profondo. Il secondo aspetto, quello morale dopo quello ontologico, è che,
opposte alla verità, esse sono distruttive e distruggono l'essere umano
cominciando dal suo nucleo.
I figli della menzogna.
Quali sono dunque i pericoli
per chi ha a che fare con la magia e l'occulto?
Cominciamo anche qui dal
fenomenologico. Il tranello viene teso con cose promettenti, con una esperienza
di potere, di allegria, di soddisfazione. Ma poi una persona entra in una rete
demoniaca che diventa dopo poco tempo molto più forte di lui. Non è più l'uomo
padrone di casa. Poniamo che una persona entri a fare parte di una setta o di
un gruppo magico. Diventerà schiavo non solo del gruppo, il che sarebbe già
gravissimo, dato che queste sette possono alienare totalmente una persona. Ma
sarà schiavo della realtà che sta dietro il gruppo, cioè una realtà realmente
diabolica. E cosi va verso una autodistruzione sempre più profonda, peggiore di
quella della droga.
Quali sono le radici di questa
sete di occulto?
Mi sembra questa mescolanza di
una tendenza verso il divino e lo smarrimento che chiude l'uomo in sé stesso. Nessuno
degli occultisti dichiara apertamente di operare con il concorso dei demonio.
Anzi, quasi tutti affermano di essere credenti e di fare il bene. Usano
immagini sacre, crocifissi...
Si. La menzogna profonda poi
si concretizza in menzogne più evidenti. Il mago, nel suo orientamento
personale, è arrivato alla menzogna. Poi, diventa naturale usare tutti i modi
concreti per esprimere e fare agire la menzogna. Naturalmente il sincretismo è
uno degli elementi fondamentali del mondo magico e occultista, che si serve
delle religioni, e soprattutto degli elementi cristiani, pervertendoli sia allo
scopo di attirare la gente e rendersi credibile, sia anche nella speranza di
usare la forza nascosta della realtà cristiana. Lo vediamo negli Atti degli
Apostoli
con Simone mago, che vorrebbe
comprare la forza degli apostoli. "Simone, vedendo che lo Spirito veniva
conferito con l' imposizione delle mani degli apostoli, offrì loro del denaro
dicendo: "Date anche a me questo potere perché a chiunque io imponga le
mani, egli riceva lo Spirito Santo". Ma Pietro gli rispose: " Il tuo
denaro vada con te in perdizione, perché hai osato pensare di acquistare con
denaro il dono di Dio. Non v'è parte né sorte alcuna per te in questa cosa,
perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. Pentiti dunque di questa tua
iniquità e prega il Signore che ti sia perdonato questo pensiero . Ti vedo
infatti chiuso in fiele amaro e in lacci di iniquità." (At 8,18-23).
Si afferma che esistono forme di
magia e divinazione innocue e "leggere", come la lettura della mano,
le carte e gli oroscopi. E si ironizza sul Nuovo Catechismo, che le ha
condannate. Esiste una scala di gravità o sono tutte dello stesso ceppo, e
quindi tutto gravi?
Esiste forse un uso più
leggero, ma comunque non accettabile, perché apre la porta all'occulto. Se uno
comincia a muoversi in questa direzione c'è il pericolo di cadere nella
trappola più profonda. Ma il fatto che si scivola facilmente, e spesso
inevitabilmente, una volta entrati in questo cammino, non deve portarci ad un
rigorismo che non distingue più tra comportamenti che sono simbolo di una certa
leggerezza di vita e il modo di agire di coloro che sono entrati nel pieno di
queste situazioni. Una certa distinzione esiste senza dubbio, ma si deve tenere
presente che un gradino guida facilmente all'altro, perché il terreno è
scivoloso.
Cosa direbbe a chi frequente
la Chiesa e anche gli occultisti, o pratica egli stesso l'occultismo, credendo
che l'una cosa non debba escludere l'altra?
Gli direi che deve cominciare
a capire meglio la fede e inserirsi profondamente nel cammino cristiano, per
capire che sono cose del tutto diverse. Se ascolto la Parola del Signore, con
la mano nella mano del Signore, mi lascio guidare dall'amore di Cristo, mi
inserisco nella grande comunione della Chiesa , andando insieme con la Chiesa
sulla strada di Cristo. Ben diverso è se io comincio a entrare nella realtà
grave dell'occultismo. I due atteggiamenti sono dall'inizio profondamente
diversi. Capire questa distinzione è una decisione fondamentale dell'uomo, è il
passo iniziale del cammino della fede. Pensiamo al rito del Battesimo, dove
abbiamo da una parte il "si" al Signore e alla sua legge, e
dall'altra il "no" a satana. In tempi passati ci si voltava verso
l'oriente per dire "si" al Signore e verso l'occidente per dire
"no" alle seduzioni del diavolo. Con questo rito, nato in tempi in
cui, come accade oggi, la Chiesa era circondata e attaccata dalle pratiche
occulte, si capisce la diversità inconciliabile di questi due comportamenti. lo
dico "si" al cammino del Signore e questo implica che dica il mio
"no" alle pratiche magiche. Dobbiamo rinnovare in senso molto
concreto e realistico questa duplice decisione. Dire "si" a Cristo
implica che non posso "servire due padroni", come dice il Signore
stesso, e se dico "si" al Signore non posso nello stesso momento dire
"si" a questi poteri nascosti, ma devo dire: "no, non accetto la
seduzione del diavolo". E forse, in occasione del rinnovamento dei voti
battesimali che facciamo prima della Pasqua, si dovrebbe spiegare che ciò che
pronunciamo non è un antico rituale, ma una decisione importante per la nostra
vita oggi, un atto concreto e realistico.
Spezzare le catene.
Esiste un punto di non-ritorno
per chi ha dato la propria vita alla magia?
E' difficile rispondere. Se
uno è entrato in ciò che il Signore chiama "peccato contro lo Spirito
Santo ", come avversione a Dio e maledizione dello Spirito di Dio,
pervertendo il suo spirito, aprendolo alla azione del demonio, qui si realizza
forse quello che il Signore indica come il punto del non ritorno. Ma da parte
nostra non possiamo giudicare questo. Noi dobbiamo dire sempre: c'è la speranza
di conversione. Naturalmente, se uno è entrato in questo mondo, una conversione
radicale diventa necessaria, ed è una conversione che si fa sempre più
difficile, realizzabile solo con l'aiuto forte dello Spirito Santo implorato
dalla Comunità della Chiesa che intende aiutare queste persone a tornare a Dio.
Quindi dobbiamo sempre avere la speranza, e fare il possibile per implorare il
perdono di Dio e per illuminare queste persone e renderle aperte ad una
conversione profonda. Occorre poi la espulsione del demonio. Un rito la cui
importanza, per un certo tempo, non è stata più capita dai cristiani, ma che
ora riceve di nuovo un senso e un significato molto concreto. Perché si tratta
di liberare le persone dal demonio che, a causa del contatto con la magia e
l'occultismo, si è realmente impossessato di loro.
Quindi sono necessari gli
esorcismi?
Certamente.
Talvolta la gente recepisce
questo discorso, ma lamenta una scarsa informazione da parte degli stessi
uomini di Chiesa. Cosa fare di più per informare gli sprovveduti?
Dobbiamo trovare nuove forme
di apostolato. Il dilagare dell'occultismo nelle forme attuali è un fenomeno
abbastanza recente. Ancora 10 anni fa ci mancava anche l'informazione in
proposito. Forse non eravamo preparati a questo attacco, e non abbiamo
preparato sufficientemente i fedeli. Mi sembra che dovremmo predisporre brevi
informazioni che dicano l'essenziale in modo comprensibile. Dobbiamo inserire
questo discorso anche nelle catechesi per gli adulti e nella formazione
permanente di ogni cristiano.
Eminenza, le cito alcuni dati.
In Italia, al numero dell'oroscopo telefonico arrivano oltre 10 milioni di
chiamate all'anno. Sempre in Italia, ci sono almeno 100 mila maghi e meno di 38
mila sacerdoti cattolici. Cosa prova meditando questa realtà?
E' il segno che siamo in una
minaccia di paganizzazione profonda. Questo è paganesimo, è perversione del
destino religioso dell'uomo. In questa religione artefatta, nella quale come ho
detto l'uomo sfrutta o cerca di sfruttare le forze soprannaturali, c'è una
sfida fondamentale per la nostra opera di evangelizzazione. Davanti alla
paganizzazione si deve annunciare la realtà liberante di Dio. Queste pratiche
si presentano con il pretesto e la pretesa di offrire all'uomo una liberazione.
Offrono potere, soddisfazione, la promessa di fare vivere con tutte le possibilità
dell'essere. In realtà sono una schiavitù terribile, che può realmente
disumanizzare. Lo sappiamo anche dalle religioni precristiane, che hanno creato
un mondo di timore. Quando è arrivato l'annuncio cristiano, non ha portato una
liberazione politica, come diremmo oggi, ma la liberazione dalla paura dei
demoni. C'è un solo Dio che è più forte di tutti: questo è l'annuncio che ha
liberato realmente il mondo. E anche oggi, in certe parti del mondo non ancora
evangelizzate, si vede come la paura dei demoni e dei maghi crea un clima di
paura e di immobilità. Non si può agire perché ad ogni passo si può cadere
nelle mani di un demone. Dobbiamo quindi proclamare la forza liberatrice
dell'annuncio che c'è un solo Dio, e che questo Dio è Amore e ci ama e ha la forza
di guidarci e di darci la vera libertà, e che con potenza invincibile ci libera
da questa schiavitù. Ma si vede che, purtroppo, questo non è più presente nella
mentalità delle persone. Molti vedono solo il cammino arduo della religione,
come è lontano Dio, come non ne facciamo esperienza, e cercano l'esperienza
veloce e la soddisfazione rapida, e cosi cadono nella schiavitù. In questa ora
di tentazione pagana profonda, credo che dobbiamo annunciare il Vangelo in
tutta la sua semplicità e grandezza come la vera e l'unica liberazione.
Nella Sua vita di sacerdote,
Vescovo e Cardinale, le è mai capitato di avere a che fare con persone
danneggiate dalla magia?
Nell'ambiente in cui sono
vissuto non era presente questa realtà. Ho sentito diverse volte parlare di
questi casi. E oggi sento ormai da più parti come la magia deteriora e
distrugge le vite umane.
La magia tradizionale,
folcloristica, tipica dei paesi mediterranei è ancora radicata nelle regioni
italiane. E una pratica innocente o l'ingrediente principale resta sempre il
concorso dei demonio?
Anche agli albori del
Cristianesimo restavano tra la gente elementi magici, ridotti nella loro
presenza, direi ridimensionati dalla fede che si diffondeva, sempre, però, con
il pericolo di un rigurgito della magia. Era una presenza pericolosa e
inaccettabile, ma dominata dalla vita di fede dei più. Ma adesso vediamo che
questi piccoli "residui" che apparivano innocenti non sono affatto
innocenti, e possono diventate oggi l'aggancio per una nuova irruzione
dell'occultismo nel mondo.
E un valido metro di
valutazione che l'occultista richieda denaro o meno?
Dipende dalla sua decisione
precedente di essere mago. Se il suo fosse un lavoro moralmente giusto,
potrebbe anche richiedere di essere pagato. Ma dato che già il suo mestiere in
quanto tale implica la menzogna e la perversione della realtà, la presenza del
denaro non serve ad altro che a continuare la menzogna fondamentale che sta
alla base. In questo senso, nel commercio di magia e di "poteri", si
rende visibile una perversione ancora più profonda. Le cose spirituali non
possono essere pagate, e la vera esperienza spirituale, che è quella che Cristo
mi regala, la posso ottenere solo con la mia conversione, il mio
"esodo" spirituale. Occorre dunque aiutate le persone cadute nella
rete dell'occulto a ritrovare la via della conversione, offrendo loro una
comunità, accompagnarle verso la fede e aiutarle a mettersi in cammino verso la
verità, oltre che ovviamente aiutarle ad accedere - se le condizioni sono
adempiute - all'esorcismo effettuato da sacerdoti autorizzati dal proprio
Vescovo.
Uno yoga cristiano?
Anche la meditazione
trascendentale e lo yoga, in particolare lo yoga, hanno come substrato
l'occultismo. Anzi, l'ultimo grado dello yoga, il più elevato, comporta - affermano
gli stessi libri sacri di questa "filosofia" - un contatto con il
mondo degli spiriti e la acquisizione di poteri magici.
Ritiene che vi sia un legame
di fondo, anche se poco apparente, tra la diffusione delle religioni orientali
e l'attuale rigurgito di occultismo?
Nel fondo è presente, senza
dubbio. Diciamo che l'offerta di queste religioni orientali si muove su diversi
livelli. C'è uno yoga ridotto ad una specie di ginnastica: si offre qualche
elemento che può dare un aiuto per il rilassamento del corpo. Bene, se lo yoga
è ridotto realmente ad una ginnastica si può anche accettare, nel caso di
movimenti che hanno un senso esclusivamente fisico. Ma deve essere realmente
ridotto, ripeto, a un puro esercizio di rilassamento fisico, liberato da ogni
elemento ideologico. Su questo punto si deve essere molto attenti per non
introdurre in una preparazione fisica una determinata visione dell'uomo, del
mondo, della relazione tra uomo e Dio. Questa purificazione di un metodo in sé
logico di idee incompatibili con la vita cristiana, potrebbe essere paragonata
per esempio con la "demitizzazione" delle tradizioni pagane sulla
creazione del mondo, realizzata nel primo capitolo della Genesi, dove il sole e
la luna, le grandi divinità del mito sono ridotte a "lampade" create
da Dio, lampade che riflettono la luce di Dio, e ci fanno immaginare la vera
Luce, che è il Creatore della luce. E cosi, anche nel caso dello yoga e delle
altre tecniche orientali, sarebbe necessaria una trasformazione e uno
spostamento radicale che realmente tolgano di mezzo ogni pretesa ideologica.
Nel momento in cui compaiono elementi che pretendono di guidare ad una
"mistica", diventano già strumenti che conducono in una direzione
sbagliata.
Questa trasformazione, o
chiarimento, c'è stato?
Generalmente no. Può darsi
comunque che alcune persone abbiano cercato di escludere gli elementi religiosi
e ideologici, mantenendo queste pratiche su un piano di puro esercizio fisico.
Questo non si può escludere.
Può esistere uno "yoga
cristiano"?
Nel momento in cui lo si
chiama "yoga cristiano" è già ideologizzato e appare come una
religione, e questo non mi piace tanto. Mentre sul piano puramente fisico,
ripeto, alcuni elementi potrebbero anche sussistere. Occorre stare molto
attenti riguardo al contesto ideologico, che lo rende parte di un potere quasi
mistico. Il rischio è che lo yoga diventi un metodo autonomo di
"redenzione", priva di un vero incontro tra Dio e la persona umana. E
in quel caso, siamo già nel trascendente. E' vero che anche nella preghiera e
nella meditazione cristiana la posizione del corpo ha la sua importanza, e sta
a significare un atteggiamento interiore. che si esprime anche nella liturgia.
Ma nello yoga i movimenti del corpo hanno una diversa implicazione di rapporto
con Dio, che non è quella della liturgia cristiana. Occorre la massima prudenza
perché dietro questi elementi corporali si nasconde una concezione dell'essere
come tale, della relazione tra corpo e anima, tra uomo, mondo e Dio.
Ritiene legittimo
l'insegnamento della meditazione trascendentale e dello yoga nelle Chiese
Cattoliche e nelle comunità religiose da parte di sacerdoti?
Mi sembra molto pericoloso
perché in questo contesto queste pratiche sono già offerte come un qualcosa,
appunto, di religioso.
E' possibile coniugare il
mantra con la preghiera cristiana?
Il mantra è una preghiera
rivolta non a Dio, ma ad altre divinità che sono idoli.
Perché questo deprezzamento di
Cristo e della Chiesa?
Questa è una questione
profonda legata alla situazione attuale del mondo. Le radici di questo
comportamento che oggi noi vediamo sono tante e si sono sviluppate nel corso di
un'epoca, anche se solo oggi emergono in tutta la loro forza. Mi sembra che
l'elemento ultimo sia quello, ancora una volta, del capitolo 3 della Genesi: la
superbia dell'uomo che intende fare di sé stesso Dio e non accetta di
sottomettersi a Lui. C'è dietro la volontà di prendere nelle proprie mani Dio e
non di mettersi nelle sue mani.
Una fede da amare, non da
tradire.
Urs Von Balthasar definisce la
meditazione trascendentale un tradimento nei confronti della fede cristiana. E'
d'accordo con questa affermazione?
Si. Perché il Dio
Trascendente, la persona che mi ha chiamato e mi ama, viene deformato in una
dimensione trascendentale dell'essere. Credo che sia necessario distinguere
bene tra il Dio Trascendente e la trascendentalità. Mentre il Trascendente è
una Persona che mi ha creato, il trascendentale è una dimensione dell'essere e
quindi implica una filosofia di identità. Il cammino della Meditazione
Trascendentale, preso nelle sue intenzioni ultime, ha questa tendenza di
guidare ad immergersi nella identità, e quindi è esattamente opposto alla
visione cristiana, che conosce anche una unione di identità. Cristo si è
identificato con noi e così ci inserisce nel suo Corpo, ma è una
identificazione diversa, operata nell'amore, nella quale rimane sempre una
identità personale distinta, mentre la Meditazione Trascendentale comporta
l'immergersi, il lasciarsi "sciogliere" nella identità dell'essere
supremo.
Quale è, in termini
spirituali, il prezzo di queste pratiche?
La perdita della fede e la
perversione della relazione uomo - Dio, e un disorientamento profondo
dell'essere umano, cosicché alla fine l'uomo si sposa con la menzogna.
Come deve realizzarsi concretamente il rispetto verso questi culti non cristiani, fermo restando anche il rispetto verso i valori imprescindibili della fede cristiano?
Il rispetto è dovuto
soprattutto alle persone. Come dice S. Agostino dobbiamo avere amore per il peccatore
e non per il peccato. Dobbiamo sempre vedere nell'uomo che è caduto in questi
errori una persona creata e chiamata da Dio e che ha cercato anche, in un certo
senso, di arrivare alla realtà divina per trovare le risposte al suo desiderio
di elevarsi. Dobbiamo inoltre rispettare gli elementi ai quali ho accennato,
chiarendo molto bene, però, quelle realtà che sono distruttive e che sono
opposte non solo alla fede cristiana ma anche alla verità dell'essere umano
stesso.
Veggenti o spiritisti?
Il mondo pullula oggi di
veggenti che affermano di ricevere rivelazioni da parte di Dio e della Madonna.
Divulgano libri che contengono messaggi apparentemente buoni e conformi con la
fede cristiana e la dottrina della Chiesa. Ma dietro questi messaggi c'è - in molti
casi - una tecnica medianica, come la "scrittura automatica", o altre
forme di spiritismo.
Quale atteggiamento deve avere
il cristiano verso questi fenomeni?
Mi sembra che l'origine di
questa inflazione di messaggi sia quella alla quale abbiamo accennato, e cioè
di una desiderio di "accaparrarsi" una esperienza diretta del divino,
di non restare nella sobrietà della fede ma di toccare più da vicino la realtà
di Dio. Il primo punto essenziale è quello di affidarsi al Signore che si è
rivelalo nella sua parola e che è presente nella Chiesa e nei Sacramenti, e di
vivere in questo cammino fondamentale che da una sua esperienza diversa dalle
altre, ed è un po' più ardua, ma alla fine molto più reale e gratificante
perché molto più vera. L'atteggiamento fondamentale deve essere quello di
vivere realmente la fede nella vita della Chiesa e convincersi che Dio, come ha
detto San Giovanni della Croce, dandoci suo Figlio ci ha dato tutto, perché
Gesù è la sua Parola, e non c'è da aggiungere altro, Dio non può dare di più
che Se Stesso nel suo Figlio. Occorre mettersi davvero nelle mani del Figlio e
vivere la vita della Chiesa, che è anche immensamente ricca, perché il Signore
è circondato dai Santi, ad iniziare dalla Madonna. E questa esperienza è
possibile per tutti. Credendo in Dio, non cammino solo, ma sono accompagnato da
questa grande schiera dei Santi e dei credenti di tutti i tempi, e così ricevo
anche tutte le risposte, perché la Chiesa vive e ha una voce viva per parlare e
annunciare oggi la Parola del Signore come Parola presente per me e per il
nostro tempo. E se uno vive questa realtà con convinzione e con gioia, non in
senso purista, ma con tutta la ricchezza e la bellezza che questo comporta, non
ha più bisogno di altro, e può stabilire con il proprio discernimento quali
cose possono essere a lui utili senza diventare dipendente di questi fenomeni.
Alcuni affermano di possedere
il testo del "segreto di Fatima". E' possibile?
No. Se dietro apparizioni e
messaggi c'è il fenomeno medianico della scrittura automatica o altre forme di
medianità - oggi si diffondono nel mondo vari libri di "messaggi" - possiamo
credere con certezza che ci si trova davanti ad un fenomeno da scartare?
Si tratta di fenomeni
medianici che non hanno a che vedere con la mistica cristiana.
La pranoterapia non è un dono
di Dio.
Tra le varie ramificazioni
della New Age c'è la cosiddetta "medicina alternativa", nella quale
ha un posto importante la pranoterapia. Alcune persone affermano di possedere
un fluido nelle mani che può curare i malati, e lo confondono con il carisma
delle guarigioni...
Il carisma delle guarigioni si manifesta in primo luogo nella assenza totale di elementi di magia e si realizza in uno spirito di preghiera. Le guarigioni operate dal Signore e su suo mandato dagli apostoli sono espressione di preghiera. Non si usano mezzi e contesti spirituali alieni dalla fede e dalla ragione. I carismi, a differenza dei poteri e dei fluidi vantati da queste persone, si sottomettono alla verità e al potere di Dio e non introducono altri elementi. Gli altri casi sono espressione di un terribile mondo sotterraneo, che - molto tempo piuttosto nascosto - oggi di nuovo, in una fase di ripaganizzazione, viene allo scoperto.
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