UNO STRAORDINARIO CASO DI UN’ABORTISTA CONVERTITA DOPO 7 ABORTI «Vicini a te, tutti e sette»
Nel dicembre del 1945 un sacerdote fu chiamato d'urgenza ad assistere una signora moribonda. Dopo averne ricevuta la confessione, ebbe da lei in consegna una lettera-diario di dodici fogli che avrebbe dovuto far conoscere alle madri dieci anni dopo. La protagonista si era sposata nel 1914 con un giovane buono e religioso. Quando nacque la prima bambina (l'unica a cui la madre permise di vedere la luce), la felicità degli sposi fu al colmo. Ma la madre si propose che nessun'altra maternità doveva per lei verificarsi. Dopo due anni, altra gravidanza. Con la complicità di un'amica perversa che già l'aveva iniziata alle pratiche illecite, finse una disgrazia e tutto fu a posto. Dopo pochi mesi altra maternità. Si ripeté il delitto, e così per altre cinque volte di seguito. Un giorno, in una conferenza riservata alle signore, ebbe a udire un severo monito per quelle madri snaturate che impediscono ai propri figli di nascere. Da allora la donna non ebbe più pace. Nel