QUATTORDICI SCUSE PER NON CONFESSARSI E LE RELATIVE RISPOSTE
1) CHI È
IL PRETE PER PERDONARE I PECCATI?
Solo Dio
può perdonarli. Sappiamo che il Signore ha dato questo potere agli apostoli (Gv
20,23); questa argomentazione, tra l'altro, l'ho già letta... proprio nel
Vangelo: lo dicevano i farisei, indignati, quando Gesù perdonava i peccati
(cfr. Mt 9, 1-8).
2) IO MI
CONFESSO DIRETTAMENTE CON DIO, SENZA INTERMEDIARI
Fantastico...
ma c'è qualche "però" da considerare... Come sai che Dio accetta il
tuo pentimento e ti perdona? Senti qualche voce celestiale che te lo conferma?
Come sai
che sei in condizione di essere perdonato? Ti renderai conto che la cosa non è
così semplice... Una persona che ruba in una banca e rifiuta di restituire il
denaro, per quanto si confessi direttamente con Dio o con un sacerdote, se non
ha intenzione di riparare al danno commesso - in questo caso restituire il
denaro - non può essere perdonata... perché non vuole "disfarsi" del
peccato.
Dall'altro
lato, questa argomentazione non è nuova: quasi 1600 anni fa, Sant'Agostino
replicava a chi diceva lo stesso: "Nessuno pensa: io opero privatamente,
di fronte a Dio... È senza motivo che il Signore ha detto: 'Ciò che legherete in
terra sarà legato in cielo'? Alla Chiesa sono state date le chiavi del Regno
dei Cieli senza necessità? Procedendo così frustriamo il Vangelo di Dio,
rendiamo inutile la parola di Cristo".
3) PERCHÉ
DEVO DIRE I MIEI PECCATI A UN UOMO COME ME?
Perché quell'uomo
non è un uomo qualsiasi: ha il potere speciale di perdonare i peccati (il
Sacramento dell'Ordine). È questo il motivo per cui devi andare da lui.
4) PERCHÉ
DEVO DIRE I MIEI PECCATI A UN UOMO CHE È PECCATORE COME ME?
Il
problema non sta nella "quantità" di peccati: se sia meno peccatore
di te, uguale o di più... Non ti confesserai perché è santo e immacolato, ma
perché ti può dare l'assoluzione, un potere che ha per il Sacramento
dell'Ordine, e non per la sua bontà. È una fortuna - in realtà una disposizione
della saggezza divina - che il potere di perdonare i peccati non dipenda dalla
qualità personale del sacerdote, cosa che sarebbe terribile, visto che non si
saprebbe mai chi è sufficientemente santo per perdonare. Il fatto inoltre che
sia un uomo e in quanto tale abbia peccati facilita la confessione: proprio
perché conosce sulla propria pelle cosa vuol dire essere debole può capirti
meglio.
5) MI
VERGOGNO
È logico,
ma bisogna superare la vergogna. C'è un fatto verificato a livello universale:
quanto più ti costa dire qualcosa, tanto maggiore sarà la pace interiore che
raggiungerai dopo averla detta. E costa proprio perché ti confessi poco;
facendolo frequentemente vedrai come supererai quella vergogna.
Non
credere poi di essere tanto originale... Il sacerdote ha già ascoltato migliaia
di volte quello che gli dirai. A questo punto della storia, è difficile credere
di poter inventare peccati nuovi. E poi non dimenticarti di quello che ci ha
insegnato un grande santo: il Demonio toglie la vergogna per peccare, e la
restituisce aumentata per chiedere perdono. Non cadere nella sua trappola.
6)
CONFESSO SEMPRE LE STESSE COSE
Non è un
problema. Bisogna confessare i peccati commessi, ed è abbastanza logico che i
nostri difetti siano sempre più o meno gli stessi. Sarebbe terribile cambiare
costantemente i propri difetti; quando ti fai il bagno o lavi i vestiti, non ti
aspetti che appaiano macchie nuove che non avevi mai avuto prima; la sporcizia
è più o meno sempre dello stesso tipo. Per voler essere puliti basta voler
rimuovere il sudiciume... indipendentemente da quanto sia originale oppure
ordinario.
7)
CONFESSO SEMPRE GLI STESSI PECCATI
Non è
vero che sono sempre gli stessi peccati: sono diversi, anche se sono dello
stesso tipo. Se insulto mia madre dieci volte, non si tratta dello stesso
insulto, è sempre diverso; così come non è lo stesso uccidere una persona o
dieci: se ho assassinato dieci persone non è lo stesso peccato, ma sono dieci
omicidi distinti.
I peccati
precedenti mi sono già stati perdonati; ora ho bisogno del perdono dei
"nuovi", ovvero di quelli commessi dall'ultima confessione.
8) CONFESSARMI NON SERVE A NULLA,
CONTINUO A COMMETTERE I PECCATI CHE CONFESSO
Lo
scoraggiamento può indurre a pensare: "Confessarmi o no è lo stesso, non
cambia nulla, tutto resta uguale". Non è vero. Il fatto che uno si sporchi
non fa concludere che lavarsi sia inutile. Chi si fa il bagno tutti i giorni si
sporca ugualmente tutti i giorni, ma grazie al fatto di lavarsi non accumulerà
sporcizia e potrà essere pulito. Succede lo stesso con la confessione. Se c'è
una lotta, anche se si cade, il fatto di togliersi i peccati di dosso rende
migliori. È meglio chiedere perdono che non chiederlo. Chiedere perdono ci
rende migliori.
9) SO CHE
PECCHERÒ DI NUOVO, IL CHE DIMOSTRA CHE NON SONO PENTITO
Dipende...
L'unica cosa che Dio mi chiede è che sia pentito del peccato commesso e che
ora, in questo momento, sia disposto a lottare per non commetterlo di nuovo.
Nessuno chiede di impegnare il futuro che ignoriamo. Cosa succederà tra
quindici giorni? Non lo so. Mi viene chiesto di essere sinceramente deciso,
davvero, ora, a rifiutare il peccato. Il futuro va lasciato nelle mani di Dio.
10) E SE
IL CONFESSORE PENSA MALE DI ME?
Il
sacerdote è lì per perdonare. Se penserà male sarà un problema suo del quale
dovrà confessarsi. Tende sempre a pensare bene: valorizza la tua fede (sa che
se sei lì a raccontare i tuoi peccati non è per lui, ma perché credi che egli
rappresenti Dio), la tua sincerità, la tua voglia di migliorare...
Suppongo
che ti renderai conto del fatto che sedersi ad ascoltare peccati gratuitamente
per ore non si fa se non per amore delle anime. Per questo se ti dedica del
tempo, se ti ascolta con attenzione, è perché vuole aiutarti e gli importa di
te. Anche se non ti conosce ti valorizza abbastanza da volerti aiutare ad
andare in Cielo.
11) E SE
IL SACERDOTE POI RACCONTA A QUALCUNO I MIEI PECCATI?
Non ti
preoccupare di questo. La Chiesa cura tanto questo fatto da applicare la pena
più grande che esista nel Diritto Canonico - la scomunica - al sacerdote che si
azzarda a rivelare quanto ha appreso durante la confessione. Ci sono martiri
per il sigillo sacramentale: sacerdoti che sono morti per non rivelare il
contenuto della confessione.
12) SONO
PIGRO
Può essere vero, ma non credo che sia un vero ostacolo, perché è abbastanza facile da superare. È come se uno dicesse che non si fa il bagno da un anno perché è pigro.
13) NON
HO TEMPO
Non credo che tu pensi davvero che negli ultimi mesi non hai avuto dieci minuti a disposizione per confessarti. Vogliamo fare un paragone con le ore di televisione che hai visto nello stesso periodo? Moltiplica il numero di ore quotidiane per il numero di giorni.
14) NON
TROVO UN SACERDOTE
I
sacerdoti non sono una razza in via di estinzione, ce ne sono a migliaia. Come
extrema ratio, cerca sull'elenco il numero di telefono della tua parrocchia; se
non sai come si chiama, cerca la diocesi, sarà più semplice. In questo modo
potrai sapere, in tre minuti al massimo, il nome di un sacerdote con il quale
confessarti, e prendere anche un appuntamento per non dover aspettare.
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