La morte e la perdizione eterna di una prostituta
Nello stesso istante una delle sue
compagne, che non poteva sapere ciò che avveniva nell’ospedale, cominciò a
gridare disperatamente, così che svegliò gli abitanti del quartiere, mettendo
lo sgomento fra quelle miserabili inquiline e provocando l’intervento della
questura.
La compagna morta nell’ospedale le era
apparsa, circondata di fiamme, e le aveva detto: Io sono dannata e se tu non lo
vuoi essere, esci subito da questo luogo d’infamia e ritorna a Dio!
Nulla poté calmare l’agitazione di
questa giovane, la quale, appena spuntata l’alba, se ne andò via, lasciando
tutta la casa nello stupore, specialmente allorché si seppe della morte della
compagna nell’ospedale.
Stando così le cose, la padrona del
luogo infame, che era una garibaldina esaltata, si ammalò gravemente e,
pensando all’apparizione della dannata, si convertì e volle un Sacerdote per
ricevere i Santi Sacramenti.
L'Autorità ecclesiastica incarico un
degno Sacerdote, Monsignor Sirolli, Parroco di San Salvatore in Lauro, il quale
richiese all’inferma, alla presenza di più testimoni, la ritrattazione delle
sue bestemmie contro il Sommo Pontefice e la dichiarazione di cessare
dall’infame industria che esercitava. La donna morì con i Conforti Religiosi.
Tutta Roma conobbe ben presto i
particolari di questo fatto. I cattivi, come sempre, si burlarono
dell’accaduto; i buoni invece ne approfittarono per divenire migliori.
Anima mia, ora è facile ridere e commettere
peccati; ma quando cadrai in quel carcere, e oh qual dolore! E forse là per
colpa tua gemono i tuoi cari; e tu non ci pensi?
Preghiamo per le anime del Purgatorio:
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et
lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in
pace. Amen.
Fonte: https://t.me/purgatorio
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