100 ANNI DI PURGATORIO AD UN SACERDOTE CHE NON SI DISPOSE A RICEVERE GLI ULTIMI SACRAMENTI
Michele Alix parla di un
ecclesiastico, il quale, invece di ricevere prontamente i soccorsi degli
infermi, e di dare il buon esempio ai fedeli si rese colpevole di negligenza in
questa parte e ne fù punito con cent'anni di Purgatorio. Trovandosi gravemente
infermo ed in pericolo di morte, quel povero prete avrebbe dovuto riconoscere
il suo stato e chiedere assai per tempo i soccorsi dalla Chiesa riservati ai
suoi figli per l'ora estrema. Niente fece; e, sia che, per una illusione troppo
comune agli infermi, non volesse confessare la gravezza della sua situazione,
sia che subisse quel fatale pregiudizio che a tanti fedeli cristiani fa temere
di ricevere gli ultimi sacramenti, egli mai li chiedeva, né pensava a
riceverli. Ma si conoscono le sorprese della morte: l'infelice differì e tanto
tardò che morì senza aver il tempo di ricevere né Viatico, né Olio Santo. Ora,
Dio volle in questa circostanza dar un grande avvertimento. Lo stesso defunto
rivelò ad un confratello che era condannato a cento anni di Purgatorio.
«In tal modo, diss'egli, sono punito del mio ritardo a ricevere la grazia dell'ultima purificazione. Se avessi ricevuto i sacramenti, come avrei dovuto fare, sarei sfuggito alla morte per la virtù dell'Estrema Unzione, ed avrei avuto il tempo di fare la penitenza».
(fonte: IL DOGMA DEL
PURGATORIO con imprimatur)
TORMENTI DI UN PRETE IN PURGATORIO
(lettera della Sig. Di Brault al suo direttore
spirituale)
- 26 novembre 1907 -
Padre:
Come mi avete permesso, ho
iniziato la novena che il povero prete "x" mi chiedeva di fare,
quello che vedo, dal 21 di questo mese, in purgatorio. Mi sentivo terrorizzata
alla vista delle sue sofferenze. Egli è ricoperto di ornamenti sacerdotali, che
sembrano ferri di ferro rosso vivo; la sua stola è come una catena di anelli di
fuoco che bruciano il suo collo; le sue mani, in cui vedo un calice, sono
divorati, anche loro, da ulcere che fanno vedere le ossa.
Alla luce di tanti
tormenti, sentivo che mi si distruggeva il cuore e, se non mi aveste fissato la
misura di quello che avrei dovuto fare per quella povera anima, avrei strappato
il mio corpo con una disciplina per diminuire, per la grazia di Dio, il suo
terribile martirio.
Ciò che ho sofferto per la
mia incapacità di aiutarlo in un modo migliore, è molto più doloroso dei dolori
che mi provocano...
Baciando il crocifisso con
amore, diceva a Gesù: «Oh,
mio amato, perché mettete nella mia anima così grande desiderio di soffrire?
Perché date al mio cuore questo immenso amore, poiché non potrò mai
soddisfarlo?... So che sono indegna di condividere la vostra croce, di
crocifiggere il mio corpo , che solo le anime generose meritano di piacere; ma,
amato mio, lavate presto la mia anima nel vostro sangue prezioso, purificatela
e fatela meno indegna dei desideri di espiazione che le manda. Guardate, Gesù
mio, questa povera anima tormentata e all'amata anima di "x" mi
lascerete nell'impotenza di alleviarlo? Oh Gesù mio, date al mio corpo tutti i
tormenti che volete; con vostra grazia li sopporto, ma alleviate a questa
povera anima: ve lo chiedo in nome del prezioso sangue che avete versato per la
nostra salvezza, in nome dei dolori che Vostra madre ha sofferto sulla terra, e
in nome dei dolori che tutti i martiri hanno sofferto per il vostro amore».
Poi, alzando le mani verso
il mio amato, gli dissi: «voi
sapete quanto vi amo, Signore. Oh, mio Dio! Nell'immenso desiderio che ho di
amarvi, e per calmare il bruciore del mio cuore, oso dirvi, perché questa
certezza sola può soddisfare il mio amore: Signore Gesù, mio amato, nessuna
anima vi ama con un amore più ardente e più vero che la mia anima; vi amo e,
poiché vi amo, vi prego di ascoltare la preghiera che vi faccio per il
salvataggio dell'anima del povero "x"».
E il mio amato si chinò
verso di me e mettendo la sua mano divina sul mantello d'oro con cui era
avvolto, mi fece vedere il suo cuore aperto. Il suo cuore era trafitto, e dalla
ferita colava un sangue chiaro e abbondante. Gesù mi fece segno di dare la mano
al prete, che era al mio fianco; gli ho dato la mano e lui mi ha dato la sua;
mi sentii come un pezzo di ferro. Gesù mi ha detto di avvicinarmi; così ho
fatto e, quando il prete è stato vicino alla piaga del cuore di Gesù, ho visto
che il sangue divino correva per la sua testa e da lì per il suo corpo; allo
stesso tempo vedevo guarire le piaghe e cadere le catene.
Durante questa scena, c'era una fitta nuvola che lo avvolgeva e gli impediva di vedere cosa stava succedendo; le sue lamentele erano diminuite, mentre lo copriva il prezioso sangue. Presto la faccia del prete fu purificata dalle ulcere che la coprivano, e la stola mi sembrò una bella stola viola che adorna il suo collo; gli altri ornamenti conservarono lo stesso aspetto di ferro rosso vivo. Poi il mio amato scomparve, dopo avermi detto che ascoltava la preghiera che gli facevo, e che avrebbe liberato questa cara anima.
(fonte: "La Sig.
Di Brault: una mistica canadese")
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