Un regalo sempre valido, a Natale e non solo. PREGHIERE E CONSIGLI PER AIUTARE I PECCATORI OSTINATI A VOLGERE LO SGUARDO A CRISTO E VOLTARE LE SPALLE AL PRINCIPE DELLE TENEBRE.

Dio misericordioso, Dio clemente, Dio che nell'immensa tua misericordia cancelli i peccati dei pentiti e rimetti col beneficio del perdono le colpe dei delitti passati, riguarda propizio sopra questo tuo servo (questa tua serva) e donagli pietoso la remissione di tutti i suoi peccati, che ti domanda con sincera confessione di cuore. Rinnova in lui (lei), Padre piissimo, quanto fu corrotto dalla terrena fragilità o violato dalla malizia diabolica; e riunisci all'unità del corpo della Chiesa questo membro della redenzione. Signore, abbi pietà dei suoi gemiti, abbi pietà delle sue lacrime: e poiché non ha fiducia che nella tua misericordia, lo ammetti al sacramento della tua riconciliazione. Per Cristo Signor nostro. Così sia.

 

Dalle omelie del Santo Curato d’Ars (patrono dei parroci)

Volete sapere a che cosa somigli un peccatore?

A una persona estremamente contraffatta e ripugnante, che si ritiene ben fatta e molto bella, perché non si è mai guardata allo specchio; ma che poi, quando si guarda, si riconosce così laido, così orribile, che non riesce più a guardarsi né a pensarci, senza provare orrore. La stessa cosa accade al peccatore che sia rimasto per qualche tempo nel peccato, senza fare nessuna riflessione su se stesso. Ma poi, quando rientra in se stesso, non riesce più a concepire come abbia potuto permanere in uno stato così deplorevole.

Che cos’è che fa’ versare tante lacrime ad alcuni peccatori?

Nient’altro se non il fatto di essere rientrati in se stessi e aver visto quello che non avevano mai visto fino ad allora.

Perché tanti altri, anche più colpevoli, sono tranquilli, e non versano nessuna lacrima?

Ahimè! fratelli miei, è perché hanno chiuso gli occhi sullo stato di disgrazia in cui si è ridotta la loro anima. In secondo luogo ho detto che abbiamo molto bisogno della luce dello Spirito Santo per conoscere i nostri peccati, poiché il nostro cuore è la sede dell’orgoglio, che non cerca altro che i mezzi per farceli apparire minori di quello che sono. Voi vedete che abbiamo assolutamente bisogno dell’aiuto dello Spirito Santo per conoscere i nostri peccati così come sono. In terzo luogo ho detto che il peccatore, essendo ancora schiavo del peccato, ha bisogno di una grazia speciale per distaccarsi completamente dal peccato e dagli oggetti che lo hanno indotto a peccare.

Quanti ne troviamo ancora di quei peccatori che sembrano essersi convertiti, ma che sentono ancora una certa soddisfazione, pensando ai disordini ai quali si sono dedicati qualche tempo prima! Abbiamo dunque molto bisogno della grazia di Dio, che ci ispiri un orrore profondo per i nostri peccati passati.

 Fonte: Falcone Emanuele F., Omelie del santo curato d'Ars (Tradizione e vita), Vivere In, 2010.

 

LIBERA SIGNORE

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, da tutti i pericoli dell' inferno, dai lacci di pena e da tutte le tribolazioni.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo siccome liberasti Enoc ed Elia dalla comune morte del mondo.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo come liberasti Noè dal diluvio.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo come liberasti Abramo da Ur dei Caldei.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Giobbe dalle sue sofferenze.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Isacco dall'essere immolato dalla mano di suo padre Abramo.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Lot dai Sodomiti, e dalla fiamma del fuoco.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Mosè dalle mani di Faraone, re di Egitto.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Daniele dalla fossa dei leoni.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti i tre fanciulli dalla fornace del fuoco ardente e dalle mani dell'iniquo re.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Susanna dalla falsa accusa.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti David dalle mani del re Saul e dalle mani di Golia.

Libera, Signore,

l'anima del tuo servo, come liberasti Pietro e Paolo dalle carceri.

E come liberasti la beatissima Tecla, Vergine e Martire tua, da tre atrocissimi tormenti, così degnati liberare l'anima di questo servo e farlo gioire con te dei beni celesti.

 

Chi prega, si salva; chi non prega, si danna.

Si riporta una pagina di un libret­to, in cui è narrato un episodio d'oltretom­ba; il libretto si intitola: “Sono dan­nata”; e dice fra l'altro all'amica Clara:

«Tu, Clara, mi ammonisti una vol­ta: Anna, se non preghi, vai alla perdi­zione! - Io pregavo davvero poco ed anche questo solo svogliatamente.

«Allora tu avevi purtroppo ragione. Tutti coloro che bruciano nell'inferno non hanno pregato, o non hanno pre­gato abbastanza.

«La preghiera è il primo passo verso Dio e rimane il passo decisivo. Special­mente è potente la preghiera a colei che fu la Madre di Cristo, il nome della qua­le noi non nominiamo mai.

«La devozione a lei strappa al demo­nio innumerevoli anime, che il peccato gli consegnerebbe infallibilmente nelle mani.

«Proseguo il racconto consumandomi d'ira e solo perché devo.

«Pregare è la casa più facile che l'uo­mo possa fare sulla terra. E proprio a questa cosa facilissima Dio ha legato la salvezza di ognuno.

«A chi prega con perseveranza Egli a poco a poco dà tanta luce, lo fortifica in maniera tale, che alla fine anche il peccatore più impantanato si può defini­tivamente rialzare, fosse pure ingolfato nella melma sino al collo.

«Negli ultimi anni della mia vita non ho più pregato come di dovere e così mi sono privata delle grazie, senza le quali nessuno può salvarsi».

Riflettendo su queste intense battute, possiamo così concludere: Cosa sarà nell'al­tra vita di tanta gente, che trova tempo per tutto, tranne che per pregare?... Quale sarà la fine, di tanti gaudenti del mondo, che deridono coloro che prega­no?... Oh, infelici, che per la loro insi­pienza vogliono proprio dannarsi.

 Fonte: Lettera dall'Inferno: di Annetta, 2024.

 

PRECI PEI MORENTI

L'ora del transito.

Parti, o anima cristiana, da questo mondo, in nome di Dio Padre onnipotente che ti ha creato; in nome di Gesù Cristo, Figlio di Dio vivo che ha patito per te; in nome dello Spirito Santo, che è stato diffuso in te; in nome della gloriosa e santa Madre di Dio la Vergine Maria; in nome del beato Giuseppe, inclito Sposo della stessa Vergine; in nome degli Angeli ed Arcangeli; in nome dei Troni e delle Dominazioni; in nome dei Principati e della Potestà; in nome delle Virtù, dei Cherubini e dei Serafini; in nome dei Patriarchi e dei Profeti; in nome dei santi Apostoli ed Evangelisti; in nome dei santi Martiri e Confessori; in nome delle sante Vergini e di tutti i Santi e Sante di Dio. Oggi sia nella pace il tuo soggiorno e la tua dimora nella santa Sion! Per lo stesso Cristo Signor nostro. Così sia.

 

Pensieri del Beato Fulton John Sheen

Dio, nella Sua grande Misericordia, ha istituito il Sacramento della Riconciliazione, mediante il quale i peccati compiuti dopo il Battesimo, possono essere perdonati. Nessun essere umano avrebbe mai pensato a questo Sacramento come a qualcosa di paragonabile ad una Resurrezione: in effetti, noi risorgiamo dopo essere morti. Si tratta di un viaggio di ritorno a Dio. Ci permette di sbarazzarci delle infezioni prima che queste diventino malattie croniche ed epidemiche.

Il Sacramento della Riconciliazione è l'afflusso, il concentramento della Misericordia di Dio, un'opportunità per l'accrescimento della Grazia del Calvario. Esso è una medicina per l'anima, la guarigione per le nostre ferite, un ritorno a casa, il disfaci mento del passato; la possibilità di ricominciare una nuova e rigogliosa vita, un altro bagno, una specie di secondo Battesimo.

La coscienza del peccato in un cristiano praticante è una ferita aperta, viva, mentre l'incoscienza del peccato in un pagano, in un ateo, è simile ad un cancro... Ogni peccatore sente rimorso, paura e nausea: rimorso rispetto al passato, nausea nel presente, paura per l'avvenire.

Il Sacramento della Confessione - Penitenza ci libera da questi tre sentimenti.

Non negare mai la tua colpa!

... la ragione principale della tragedia dell’anima moderna è che nega la propria colpa, impedendo così non solo il perdono ma anche la pace della riconciliazione con Dio, che è Amore.

La cosa peggiore al mondo non è il peccato ma negare di essere peccatori; questo è un peccato imperdonabile... Prenditi un’ora di tempo al giorno per pregare, meditare e ascoltare la Santa Messa. Abbi il coraggio di affrontarti costantemente, confidando in Dio.

Fonte: Fulton J. Sheen, Go to Heaven: A Spiritual Road Map to Eternity, Ignatius Press; New edition, 2017.

 

“La vera amicizia con Gesù si esprime nel modo di vivere: si esprime con la bontà del cuore, con l'umiltà, la mitezza e la misericordia, l'amore per la giustizia e la verità, l'impegno sincero ed onesto per la pace e la riconciliazione. Questa, potremmo dire, è la "carta d'identità" che ci qualifica come suoi autentici "amici"; questo è il "passaporto" che ci permetterà di entrare nella vita eterna.”

(Papa Benedetto XVI)

 

Pensieri di Santa Faustina Kowalska

I miracoli più grandi. - "Scrivi, parla della mia misericordia. Di' alle anime che cerchino il conforto nel Sacramento della Riconciliazione. È qui che avvengono in continuazione i miracoli più grandi. Per ottenerli, non è necessario intraprendere lontani pellegrinaggi, né celebrare esteriormente grandi riti. Basta porsi con fede ai piedi di un uomo che tiene il mio posto, confessandogli la propria miseria: allora s'attua il miracolo della mia misericordia. Anche se un'anima fosse come un cadavere in decomposizione e umanamente non le rimanesse più alcuna possibilità d'una risurrezione, tanto da sembrare che tutto sia perduto, non è così che Dio la intende: un miracolo della divina misericordia potrà sempre intervenire e quell'anima avere nuova vita. Infelice chi non approfitta di un simile prodigio! Lo invocherà quando sarà troppo tardi!".

Fonte: Diario di Santa Maria Faustina Kowalska, La Misericordia di Dio nella mia anima, LEV, 2007.

 

PREGHIERA A MARIA SIGNORA E REGINA DEL PREZIOSISSIMO SANGUE

Regina dell'universo, nostra carissima Madre, in Te e per Te noi veneriamo il meraviglioso mistero del Sangue di Gesù, la grande potenza di riconciliazione. Nello splendore della tua Immacolata Concezione, hai cooperato alla magnifica vittoria del Sangue del nostro Redentore. Con Gesù, il Salvatore, sei divenuta Corredentrice e Madre di tutti gli uomini.

Per mezzo del trionfo del tuo Cuore Immacolato, sei stata scelta da Dio come Mediatrice di tutte le grazie. O Maria, noi ti salutiamo nella tua augusta e potente posizione, Signora e Regina del Prezioso Sangue. Purifica le nostre anime con questo glorioso ed esaltante Sangue, affinché noi sfuggiamo alle insidie del demonio e con un santo ardore possiamo seguire il cammino della virtù. Con questo Sangue scrivi i nostri nomi nel libro della vita e fa' si che, venerandolo qui sulla terra, noi possiamo un giorno, con Te e con tutti gli eletti, glorificarlo nell'eterna beatitudine. Amen

 

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