Perché il Signore permette le guerre? I disordini sociali e i disordini delle nostre coscienze a confronto (dalle meditazioni del Beato Fulton John Sheen)

 


I tre mali del mondo contemporaneo:

Il primo: Dio è morto. In altre parole, non abbiamo più nulla in questo mondo tranne il mondo stesso. Se c'è qualche speranza, è la tecnologia e la scienza. Non ci sarà più povertà. Ma non esiste la colpa o il peccato. Dobbiamo solo affrontare i problemi sociali. Questa è una delle immagini disperate del mondo moderno.

Il secondo: la violenza che ci turba tutti (…). Scelgo solo una fase della violenza, e quella sarà la guerra moderna. E la cosa terribile delle guerre moderne è che coinvolgono sempre meno i soldati in combattimento e toccano sempre più civili.

E potremmo continuare con rapine, aggressioni, omicidi, ecc., Ma questo dimostra che i civili e i non combattenti sono sempre meno immuni alla violenza e alla distruzione.

Infine il terzo male contemporaneo: Una terza base di disperazione nel nostro mondo moderno è quella che potremmo chiamare la disperazione che viene dalla città secolare. L'ansia dell'uomo moderno nella civiltà contemporanea. Le sue paure. I suoi terrori. La sua nevrosi, la sua psicosi. La sua solitudine. È un vagabondo sulla terra.

Quindi somma questi tre: il mondo nel quale la scienza è l'unica speranza e non c'è colpa; la violenza; la laicità e la disperazione in cui siamo tutti coinvolti.                                                 

Hai mai notato, mentre parli ai tuoi simili, la differenza nella reazione alla crisi di chi ha fede in Dio e nei suoi propositi e di chi non ce l'ha?

Avete anche osservato che la persona senza fede che trova il suo mondo di “progresso” così poco progressista, spesso reagisce dando la colpa alla religione, criticando la Chiesa, e persino bestemmiando Dio per non aver fermato la guerra?

Questi egoisti hanno un certo senso della giustizia, e siccome si rifiutano di biasimare se stessi, allora devono trovare un capro espiatorio.

Desideriamo essere salvati dalla povertà, dalla guerra, dall'ignoranza, dalle malattie, dall'incertezza economica: salvezze, queste, che non investono le nostre passioni e concupiscenze individuali. Ecco una delle ragioni della grande popolarità del cristianesimo “sociale”, ecco perché molti affermano che il Cristianesimo non dovrebbe fare altro che contribuire al ripulimento dei bassifondi o allo sviluppo delle relazioni internazionali. Questa specie di religione è, in verità, assai comoda, perché lascia tranquilla la coscienza individuale.

Il mondo, la cui falsa pace si basa sull’amor proprio, farà la guerra contro coloro la cui pace si basa sulla coscienza. In questo senso, Nostro Signore ha portato la spada – potremmo dire, che ha fatto la guerra, la guerra contro l’egoismo, la guerra contro il peccato, la guerra contro l’empietà. E se la Sua guerra contro il male lo ha portato sulla croce, allora anche i suoi seguaci che predicano la Sua pace devono aspettarsi di essere crocifissi.

L’uomo deve cooperare attraverso la penitenza. Alla Salette, la Madonna chiese penitenza; a Lourdes, tre volte Maria disse: “Penitenza, penitenza, penitenza”; a Fatima la stessa antifona penitenziale viene ripetuta tante e tante volte. L’atomo non distruggerà l’uomo se l’uomo non distruggerà se stesso. Un atomo in rivolta è soltanto un simbolo dell’uomo in rivolta. Ma nel pentimento l’umanità acquisterà una natura completamente controllata. Come la minacciata distruzione di Ninive, la minaccia di un’altra guerra mondiale è condizionale... Penitenza, preghiera, sacrificio: queste le condizioni della pace, perché sono i mezzi per rigenerare l’uomo [...].

La rivelazione di Fatima ci ricorda che viviamo in un universo morale; che i problemi fondamentali del mondo non sono nella politica o nell’economia, ma nei nostri cuori e nelle nostre anime, e che la rigenerazione spirituale è la condizione del miglioramento sociale.

A che giova eliminare le condizioni esterne di conflitto quando permangono le condizioni interne di egoismo, di odio nei confronti del prossimo, di fanatismo, intolleranza e abbandono del divino? Le guerre non sono causate soltanto dalle aggressioni o dalla tirannia esterna: se in certe anime non ci fosse lo spirito di egoismo, non avverrebbe sin dall’inizio alcuna aggressione.

Nulla accade nel mondo che prima non sia capitato nel cuore dell'uomo. La guerra è effettivamente una proiezione della malvagità umana. Il fatto che dimentichiamo Dio ha relazione con la guerra più di quanto si possa realmente pensare... visto che l’assenza di Dio causa le guerre, avviciniamoci a Dio.

Due guerre mondiali, invece che migliorare il mondo, lo hanno reso peggiore. E ci si chiede se la prossima catastrofe sarà una guerra simile alle altre due o non, piuttosto qualche calamità più sicuramente calcolata per produrre nell’uomo il pentimento.

Quando un’anima nel peccato si rivolge a Dio nell’impeto della Grazia, c’è penitenza; ma quando un’anima nel peccato si rifiuta di redimersi, Dio manda il castigo.

Il solo pensiero di una guerra atomica e di una conseguente catastrofe cosmica affretterà in molti uomini la crisi, anticipando la tensione e iniziando fin d’ora la loro conversione.

Questa specie di conversione può verificarsi anche tra coloro che già hanno la fede. I cristiani diventeranno cristiani “veri”, con minore facciata e maggiori fondamenta.

La catastrofe li dividerà dal mondo, li costringerà a dichiarare la loro vera fede, farà rivivere pastori preoccupati di guardare il gregge piuttosto che di amministrarlo, rovescerà la proporzione tra scienziati e santi in favore dei santi, creerà più mietitori per il raccolto, più colonne di fuoco per i tiepidi, dimostrerà al ricco che la vera ricchezza è al servizio del bisognoso, e, soprattutto, farà brillare la gloria della Croce di Cristo nell’amore dei fratelli per i fratelli quali veri e fedeli figli di Dio e creature devote della Madre dal Cuore Immacolato.

La crisi incombe su noi tutti, chiunque noi siamo e qualunque sia la nostra condizione.

È un’illusione credere che non dovremmo mai trovarci in guerra. La guerra è la legge della vita. Non parliamo qui di guerre tra nazioni, ma di un altro genere di guerra: quella che dobbiamo muovere contro il male.

Spesso ci chiediamo perché la pace all’interno dei nostri cuori sia così poca. La vera risposta è che non c’è pace nell’intimo, perché non c’è lotta con noi stessi; non siamo in guerra contro di noi, perché neghiamo l’esistenza di un nemico interiore da sconfiggere. Non sarà mai in lotta contro sé stesso chi non ha avuto un solo pensiero sulla bontà e santità di Dio: la sua legge sarà l’interesse egoistico, la sua ispirazione l’amore di sé, il suo fine l’autocompiacimento, il suo dio il proprio io.

Avere Cristo a guida, in questi anni agitati, infonde nell'anima una pace meravigliosa. Lasciate che vi citi un esempio. Molto prima della guerra, il pensiero di Cristo e della Chiesa condannò tutti e tre i sistemi totalitari: nazismo, fascismo e comunismo. Durante la guerra, mentre il mondo occidentale pareva pensasse che solo due fossero condannabili, quando a nessuno era permesso parlare contro il comunismo, tentai, in un radiomessaggio, di dimostrare l'errore che si commetteva separando i diavoli neri e bruni del fascismo, del comunismo e del nazismo.

Nell’intero universo è impressa questa legge: «Nessuno riceverà la corona senza aver prima combattuto». Dio scese sulla terra per riaffermare l’importanza della lotta: «Non sono venuto a portare pace, ma la spada» (Mt. 10,34). Ci sono due tipi di spade: l’una brandita verso l’esterno e l’altra rivolta a trafiggere l’interno. La prima colpisce il prossimo, come la spada di Pietro che staccò l’orecchio al servo del gran sacerdote Malco. Era questo tipo di spada che il Maestro comandò di riporre nel fodero. L’altro genere di spada è quella che recide l’egoismo, la lussuria e l’avidità.

La prima spada, possesso delle nazioni, crea guerre contro gli altri; la seconda spada è spirituale, è un segno di guerra contro noi stessi.

Quanto meno gli uomini muovono guerra contro il male che alberga nei loro cuori, tanto più porteranno guerra contro il loro prossimo e le nazioni. Più essi combattono contro i propri peccati, meno sentono il bisogno di combattere il nemico esterno. Meno spargiamo il nostro sangue simbolicamente, in maggior misura spargeremo il sangue del prossimo fisicamente. L’ ipocrisia delle persone e la lotta civile contro i fratelli si danno la mano e procedono insieme.

Chi non scopre il nemico che ha dentro di sé, lo troverà fuori. Ogni uomo ha una guerra civile in corso nel proprio petto e se non porta avanti questa lotta tra la parte più nobile e meno nobile dell’io, fino alla vittoria finale dello spirito, egli estenderà inevitabilmente tale lotta civile all’esterno. Chi non crocifigge le proprie concupiscenze e libidini, inchioderà altri alla croce. Colui che non prende la sua croce, la caricherà con spregevole ipocrisia sulle spalle del fratello.

Quanto saresti stato più saggio se fossi stato ignorante! Più e più volte, quando hai infranto qualche legge che ritenevi arbitraria e senza senso, hai scoperto il principio che la deteneva. Da bambino non riuscivi a capire perché i tuoi genitori ti proibivano di giocare con i fiammiferi, ma l'ustione ti convinceva della verità della legge. Così il mondo, violando la legge morale di Dio, sta trovando attraverso la guerra, la lotta e la miseria, la saggezza della legge. Come vorrebbe ora disimparare la sua falsa conoscenza!

Donde veniva l'eroismo dei soldati durante la Guerra Mondiale se non da questa potenzialità di sacrificio immanente nel profondo dei loro cuori?... Poiché le gioie dell'unione con Dio sono condizionate dalla sofferenza volontaria, e poiché l'anima senza Fede è capace di sacrificio, la Verità Divina dovrebbe essere prospettata all' uomo moderno con un invito al sacrificio, che è il modo in cui il Nostro Salvatore Gesù fece il Suo Appello.

Gli uomini governati dagli istinti animali non possono governare una civiltà. Si sentono a loro agio più in guerra che in pace. L’odio per un comune nemico può cementare la nostra unità; occorrono uno spirito e una meta comuni per tenerci uniti quando viene la pace. Un tempo le guerre erano quanto mai difficoltose e la pace era la conseguenza naturale della vittoria. Oggi la situazione è rovesciata: i poteri di distruzione sono, nel mondo moderno, maggiori dei poteri di costruzione. La pace è un frutto dell’amore, e l’amore fiorisce nell’uomo orientato verso Dio.

La seconda guerra mondiale non sarebbe avvenuta se le persone fossero tornate a Dio.

 

La terza guerra mondiale non scoppierà se noi come nazione torneremo a Dio. Se c'è una guerra fredda nel mondo, è perché le nostre anime e i nostri cuori non sono pieni del fuoco dell'amore di Dio.

 

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