PREGHIERE CONTRO LE ATTUALI ERESIE IDOLATRICHE, NEOARIANE E NEOMODERNISTE (dei servi di Dio Papa Benedetto XVI e Maria Valtorta)

 


Questa preghiera fu composta da Papa Benedetto XVI per la diocesi di Burgenland Eisenstadt, allo scopo di contrastare l'eresia neoariana, il disprezzo dell'evangelizzazione, il neoculto idolatrico, lo smantellamento della vera Chiesa e dei sacramenti del Battesimo, dell'Eucaristia e dell'Ordine del Sacerdozio. 

Il vescovo di Eisenstadt, Ägidius Zsifkovics, nella sua prefazione all’Annuario del Burgenland, considerò questa preghiera come teologicamente scaltra e toccante. Lo scritto di Benedetto XVI contiene elementi molto significativi anche in relazione al discusso testo dell' Instrumentum Laboris del Sinodo Amazzonico.

 

A seguire la straordinaria e potente preghiera di Benedetto XVI:


Benedictus XVI Papa emeritus

Signore Gesù Cristo,

sono passati più di 1900 anni da quando Tu, il Verbo eterno di Dio, sei entrato nel tempo e Ti sei fatto carne – Ti sei fatto uomo. Non hai dismesso la Tua natura umana come un vestito dopo averla assunta per poco tempo. No, fino alla Tua morte sulla croce Tu l’hai assunta, l’hai attraversata e l’hai sofferta e rimani, dopo essere risorto, per sempre uomo. Nella parabola, Ti sei paragonato al chicco di grano, che cade nella terra e muore, ma non rimane isolato, bensì emerge di nuovo e porta costantemente frutto. Nella Santa Eucarestia Tu sei sempre presente tra di noi, Ti affidi nelle nostre mani e nei nostri cuori affinché possa sorgere una nuova umanità. Quindi il Tuo farti uomo non è per noi un’esperienza lontana, bensì ci tocca tutti, ci chiama tutti. Aiutaci a comprenderlo sempre di più. Aiutaci a vivere e a morire nel segreto del chicco di grano e a contribuire al sorgere di una nuova umanità.

Prima di lasciare questo mondo e di tornare al Padre, per poi tornare tra di noi, Tu hai affidato a dei giovani uomini il compito di andare in tutto il mondo e di battezzare le genti nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. E l’essere battezzati ci fa diventare una nuova comunità, la Tua Chiesa. Come Tu hai annunciato, questo Tuo nuovo corpo – che si estende in tutto il mondo – si contraddistingue per la Tua vicinanza, che anima il corpo stesso. Ma è anche contraddistinto dalla nostra fragilità, che si supera solo lentamente.

In questo momento della nostra storia, Ti ringraziamo per la grazia di averci chiamato a far parte della Tua Chiesa. Ti ringraziamo per le realtà belle e grandi che si rendono visibili nel mondo per mezzo di essa. Ti preghiamo anche di aiutarci ad affrontare l’oscurità che, di tempo in tempo, è sempre minacciosamente attiva al suo interno. (…)

Il suo compito è pertanto anche quello di agglomerare le varie lingue e le storie diverse di ogni parte in una nuova unità. In questo frangente pensiamo innanzitutto agli esordi della fede all’interno della nostra patria, all’epoca in cui Tu ci hai inviato la grande figura di San Martino, Vescovo di Tours. Martino nacque nella nostra terra – l’allora provincia romana della Pannonia – e le sue origini fanno sì che ci appartenga per sempre in modo speciale. Seguendo la volontà di suo padre, egli diventò un soldato romano e giunse nella Gallia, all’altro estremo del continente. Incontrò Te, Signore Gesù Cristo, nella figura di un mendicante, e spartendo con lui il suo mantello – la sua casa, potremmo dire – Ti ha riconosciuto nel suo cuore. Tu gli hai fatto dono di un grande maestro, Ilario di Poitiers, che ha illuminato la sua intelligenza e in tal modo lo ha protetto dalle insidie dell’arianesimo. Così, egli venne preservato da quella falsa forma di fede cristiana, che trasmetteva ai popoli recentemente convertiti un’immagine sminuita di Nostro Signore e impediva pertanto l’accesso alla grandezza della vera fede. Seguendo le orme di Sant’Ilario, San Martino tornò ancora una volta nella sua terra per poi recarsi di nuovo nella Gallia, ove realizzò il grande ministero della sua vita.

Anche oggi la nostra fede è minacciata da mutamenti riduttivi a cui le mode mondane la vorrebbero sottoporre per sottrarle la sua grandezza.

Signore, aiutaci in questo nostro tempo ad essere e a rimanere veri cattolici – a vivere e a morire nella grandezza della Tua verità e nella Tua divinità. Donaci sempre vescovi coraggiosi che ci guidino all’unità con la fede e coi santi di tutti i tempi e ci mostrino come agire in modo adeguato al servizio della riconciliazione, cui il nostro episcopato è chiamato in modo speciale.

Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi!

 

Benedetto XVI

Città del Vaticano, Monastero “Mater Ecclesiae”, 8 giugno 2019.


 

Preghiera Universale tratta dagli scritti di Maria Valtorta:

Padre nostro che sei nei Cieli, sia santificato da tutta l’umanità il tuo Nome! Conoscerlo è avviarsi alla santità. Fa’ che i gentili e i pagani conoscano questa tua esistenza, o Padre santo, e come i tre saggi di un tempo, ormai lontano ma non inerte, perché nulla è inerte di ciò che ha attinenza coll’avvento della Redenzione nel mondo, vengano a Dio, a Te, Padre, guidati dalla Stella di Giacobbe, dalla Stella del mattino, dal Re e Redentore della stirpe di Davide, dal tuo Unto, già offerto e consacrato per essere Vittima per i peccati del mondo.

Venga il tuo Regno in ogni luogo della Terra dove ti si conosce e ama, dove ancora non ti si conosce. E venga soprattutto a quelli, i tre volte peccatori, che pur conoscendoti non ti amano nelle tue opere e manifestazioni di luce, e cercano di respingere e soffocare la Luce venuta nel mondo, perché sono anime di tenebre, e non sanno che voler soffocare la Luce del mondo è fare offesa a Te stesso, perché Tu sei la Luce SS.. e Padre di tutte le luci, cominciando da quella che si è fatta Carne e Parola per portare la tua luce a tutti gli animi di buona volontà.

Sia fatta, Padre SS., la tua volontà da ogni cuore che è nel mondo, si salvi cioè ogni cuore, e per nessuno sia senza frutto il sacrificio della Gran Vittima, perché questa è la tua volontà: che l’uomo si salvi e goda di Te, Padre santo, dopo il perdono che sta per essere dato.

Dacci i tuoi aiuti, o Signore; tutti i tuoi aiuti. E dalli a tutti quelli che attendono, a quelli che non sanno di attendere, dalli ai peccatori col pentimento che salva, dalli ai pagani con la ferita della tua chiamata che scuote, dalli agli infelici, dalli ai reclusi, agli esiliati, ai malati di corpo o di spirito, dalli a tutti, Tu che sei il Tutto, perché il tempo della Misericordia è venuto.

Perdona, o Padre buono, i peccati dei tuoi figli. Di quelli del tuo popolo, che sono i più gravi, di quelli dei colpevoli di voler stare nell’errore, mentre il tuo amore di predilezione proprio a questo popolo ha dato la Luce. E dà il perdono a quelli che abbruttisce un paganesimo corrotto che insegna il vizio, e che affogano nella idolatria di questo paganesimo pesante e mefitico, mentre fra essi sono anime di prezzo esse pure, e che Tu ami avendole create. Noi perdoniamo, Io per primo perdono poiché Tu possa perdonare, e sulla debolezza delle creature invochiamo la tua protezione perché liberi dal Principio del Male, dal quale vengono tutti i delitti, tutte le idolatrie, tutte le colpe, tentazioni e errori, i tuoi creati.

Liberali, o Signore, dal Principe orrendo, perché possano venire alla Luce eterna.


Maria Valtorta - Evangelo 364,7 ed. CEV (Centro Editoriale Valtortiano).

 

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