MEDITAZIONI DAL “TRATTATO DEGLI SCRUPOLI DI COSCIENZA”
Da “Il giorno santificato” del Padre Liborio Siniscalchi sj, Venezia 1797, Parte I, cap. XI, “Degli Scrupoli”: «Lo Scrupolo, giusta la definizione dei Casisti, altro non è che una vana apprensione, da cui nasce un'ansia ed un timore di aver commesso colpa ove colpa non è. Un tale stato di coscienza scrupolosa è una vera malattia dell'anima, e talora Iddio la permette ad alcuni per purga dei loro falli e per esercizio di pazienza. E siccome le malattie del corpo prese con conformità al divino volere sono assai meritorie, così queste interne ambasce prese con rassegnazione e pazienza possono essere di merito. Tuttavia, ove l'anima non sappia ben guidarsi negli scrupoli, ed ove non adoperi quei mezzi che insegnano i Maestri di spirito, recano comunemente molti danni. Poiché gli scrupoli: I. tolgono la pace interna e la fiducia in Dio, facendo credere all’uomo che stia sempre in disgrazia del Signore; II. impediscono l’uso frequente delle Comunioni per l’apprens