LETTERA DI UN GIOVANE CONDANNATO A MORTE ALLA SUA FIDANZATA: BEATO BARTOLOME' BLANCO MARQUEZ che morì dicendo W CRISTO RE!

 


La castità è una virtù che se vissuta in maniera speciale nel fidanzamento diventa una autentica espressione del vero amore. 

Un bell'esempio di fidanzamento cattolico lo troviamo nel giovane Beato Bartolomé Blanco Marquez che morì martire nel 1936. Prima di morire fucilato per essere cattolico, lasciò quattro lettere: tre alla sua famiglia e una alla sua fidanzata, in cui traspaiono i nobili sentimenti della sua grande anima. Ecco la lettera scritta alla sua fidanzata il giorno prima di morire: «Prigione Provinciale di Jaén, 1° ottobre 1936 Maria dell’anima, il tuo ricordo mi accompagnerà alla tomba; fino a che ci sia un battito nel mio cuore, questo palpiterà con tenerezza per te. Dio ha voluto sublimare questi affetti terreni, nobilitandoli quando ci amiamo in Lui. Anche se nei miei ultimi giorni Dio è la mia luce e il mio anelito, non impedisce che il ricordo della persona che più amo mi accompagni fino all’ora della morte... Adesso che mi restano poche ore per il riposo definitivo, vorrei chiederti solo una cosa: che in ricordo dell’amore che c’è stato tra noi, e che ora è ancora più grande, tu possa occuparti come obiettivo principale della salvezza della tua anima; perché, in questo modo, potremo riunirci in cielo, per tutta l’eternità, dove nessuno ci separerà. Fino allora, Maria della mia anima, sii un esempio di donna cristiana, poiché alla fine della partita non servono a niente i piaceri e i beni terreni, se non riusciamo a salvare l’anima... Fino all'eternità, dove continueremo ad amarci nei secoli dei secoli. Bartolomé». (Tratto dal libro “Giovani nel terzo Millennio”, P.Carlos M. Buela) 

Fu un cristiano impegnato, con una testimonianza di vita interiore e una dedizione generosa all’apostolato, un cristiano che lottava per i valori del Vangelo. Disse: «Avete creduto di farmi un male e invece mi fate un bene perché mi cesellate una corona»

Ex allievo e cooperatore salesiano, retto e coraggioso, impegnato nello studio della questione sociale e della dottrina sociale della Chiesa. Attivissimo nell’Azione Cattolica. 

Proprio per questa sua appartenenza fu incarcerato, poi condannato a morte. E' stato beatificato il 28 ottobre 2007 in Piazza San Pietro. 

Fu fucilato il 2 ottobre 1936, prima di ricevere il colpo mortale esclamò: VIVA CRISTO RE!

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