Profezia di Gesù a Santa Faustina Kowalska sulle sorti della Chiesa e dei monasteri
Mentre stavo per terminare la Via Crucis, il Signore cominciò a lamentarsi delle anime dei religiosi e dei sacerdoti, perché queste anime elette mancano di amore.
«Permetterò che
vengano distrutti i conventi e le chiese».
Risposi: «Ma,
Gesù, tante anime nei conventi Ti lodano».
Il Signore
rispose: «Questa lode ferisce il Mio Cuore, poiché l’amore è stato bandito
dai conventi. Anime senza amore e senza spirito di sacrificio, anime piene di
egoismo e d'amor proprio, anime superbe e presuntuose, anime piene di perfidia
e d'ipocrisia, anime tiepide che hanno appena quel tanto di calore per
mantenersi in vita esse stesse. Il Mio Cuore questo non lo può sopportare. Tutte
le grazie che riverso su di loro ogni giorno, scivolano via come sopra una
roccia. Non li posso sopportare, poiché non sono né buoni né cattivi. Per
questo ho fatto sorgere i conventi, perché venisse santificato il mondo per
mezzo loro; da essi deve scaturire una potente fiamma d'amore e di sacrificio.
E se non si convertiranno e non
si infiammeranno del primitivo amore, li consegnerò allo sterminio di questo
mondo... Come potranno sedere sul trono promesso, a giudicare il mondo, se le
loro colpe sono più gravi di quelle del mondo, e senza penitenza, senza
riparazione?... O cuore, che Mi
hai ricevuto la mattina e a mezzogiorno avvampi di odio contro di Me sotto le
forme più svariate! O cuore, ti ho forse scelto in modo particolare perché tu
Mi procurassi maggiori sofferenze? I grandi peccati del mondo feriscono il Mio
Cuore quasi in superficie, ma i peccati di un'anima eletta Mi trafiggono il
Cuore da una parte all'altra...».
Quando cercai d'intervenire a loro favore, non mi
riuscì di trovare nulla per giustificarli e, non potendo in quel momento nemmeno escogitare qualcosa a loro difesa, il dolore mi strinse il cuore
e piansi amaramente.
Allora il Signore mi guardò benevolmente e mi consolò con queste parole:
«Non piangere, c'è anche un gran numero di anime che Mi amano molto, ma il Mio Cuore desidera essere amato da tutti e poiché il Mio amore è grande, per questo li minaccio e li punisco...».
(Diario, VI quaderno, nn. 1702-1703)
24.XI.1935. Domenica, primo
giorno. Andai subito davanti al Santissimo Sacramento e mi offrii insieme a
Gesù, che è nel SS.mo Sacramento, all'Eterno Padre. E subito udii nell'anima
queste parole:
«Lo scopo tuo e delle tue compagne è quello di unirti a Me nella maniera più stretta per mezzo dell'amore. Concilierai la terra col cielo, mitigherai la giusta collera di Dio ed impetrerai la Misericordia per il mondo. Affido alle tue cure due perle preziose per il Mio Cuore, che sono le anime dei sacerdoti e le anime dei religiosi; per loro pregherai in modo particolare; la loro forza dipenderà dal vostro annientamento. Le preghiere, i digiuni, le mortificazioni, le fatiche e tutte le sofferenze, le unirai alla preghiera, al digiuno, alla mortificazione, alla fatica ed alla sofferenza Mia ed allora avranno valore di fronte al Padre Mio». Dopo la santa Comunione vidi Gesù, che mi disse queste parole: «Oggi penetra nello spirito della Mia povertà ed organizza tutto, in modo che i più poveri non abbiano nulla da invidiarti. Non nei grandi palazzi e negli splendidi arredamenti, ma in un cuore puro e umile trovo la Mia compiacenza».
(Diario, II quaderno, nn. 531-532)
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