PERCHÉ BATTEZZARE I BAMBINI E NON ASPETTARE CHE CRESCANO E DECIDANO DA SOLI?

 



Semplice: per A M O R E.


L’essere venuto al mondo per decisione altrui non è ancora più pensante e determinante che l’aver ricevuto la fede?

E vaccinare il bambino, portarlo all’asilo nido, mandarlo a scuola … etc … perché non lasciare che faccia tutto da se stesso quando sarà grande?

Evidentemente i genitori sono convinti che il figlio, messo al mondo, un giorno sarà contento di essere nato. E cioè di aver ricevuto un dono così grande.

Sarà contento di essere stato vaccinato, di essere stato istruito e di aver ricevuto dai genitori la vita e anche il senso della vita, che viene dato dalla fede.

Tra l’altro a ben vedere, mentre tante altre realtà comunicate dai genitori ai figli sono indelebili come i vaccini o interventi chirurgici che rivelati necessari … quello della fede invece è il dono più libero.

Uno vuole gettarlo via? È libero di farlo.

Ma allora: perché i genitori che credono che il Battesimo sia un bene non dovrebbero battezzare i loro figli?

Imposizione? No, la fede non è un’imposizione, ma è un dono.

Lo vuoi rifiutare, come sembra sia capitato a te? Rifiutalo e nessuno ti perseguita o ti corre dietro.

Infine la Chiesa dà il Battesimo, come tutti gli altri sacramenti, solo a chi li conosce e li vuole. Per il Battesimo dei bambini la Chiesa lo amministra su richiesta dei loro genitori, come si può leggere alla fine della registrazione di ogni atto di Battesimo: la richiesta è stata fatta dai genitori, oppure dalla mamma o dal papà …”.

Perché dunque la Chiesa dovrebbe opporsi e rifiutarlo?

La Chiesa è consapevole che il Battesimo è il dono più grande che i genitori possono fare al loro figlio, perché lo apre alla vita della grazia, alla comunione con Dio, con il paradiso e lo libera da poteri occulti.

Domanda: perché dovrebbe rifiutarlo?

Citando il Vangelo: “Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì” (Mt. 19,13-15).

Si ripete anche oggi la stessa cosa: qualcuno non vuole che i bambini si avvicinino a Cristo. Ma Gesù dice: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli». Più bella ancora la narrazione di Marco: “Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva” (Mc. 10,13-16).

È chiaro che Gesù si indigna verso coloro che gli vogliono sottrarre i bambini.

E dopo aver detto che “chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso” e cioè andrà all’inferno (e ci va anche se non ci crede!) “prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva”.

Lasciamo dunque che i genitori portino a Cristo e alla Chiesa i loro bambini perché attraverso il sacramento Cristo continui a prenderli tra le braccia (non è una bella protezione?) e li benedica, e cioè comunichi loro quella moltitudine di beni che li mette in comunione col Padre e li fa' diventare eredi del Paradiso.

 

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