Cosa e come vivremo in Cielo?

 


(Dalle rivelazioni di Gesù alla mistica 

stigmatizzata Catalina Rivas, Bolivia)

 

19 gennaio 1996 "…Nel Cielo, una è la Volontà che dirige e sazia tutti gli spiriti beati, i quali, per amore libero e puro, vogliono solamente ciò che fa piacere a Me, e questo perché il loro volere coincide esattamente col Mio: nessuna divergenza, ma al contrario perfetta e pacifica armonia di voleri.

Essi conoscono ciò che Io voglio perché Io glielo manifesto e liberamente ma ardentemente essi si dedicano a compiere ciò che Mi fa piacere."

Poiché Io sono l’amore che essi amano, Io sono colui nel quale hanno dissolto le loro facoltà e sé stessi interamente. Pertanto non si può dire che ci siano molte volontà, sebbene concordanti, ma una sola Volontà perché l’amore è uno.

Nell’inferno, al contrario, non c’è gioia ma odio; non unione ma disaccordo completo. Essi sono nelle tenebre più complete e ci sono a causa dell’amore che hanno per se stessi, amore che li porta ad odiare Me e tutti. Per questo la violenza è suprema nell’inferno …

Ora pensate a queste cose e riflettete sul fatto che potreste essere come i beati, o altrimenti, come i dannati. Per essere beato è necessario camminare per la strada della sottomissione; per essere dannati bisogna percorrere il cammino dell’indipendenza assoluta, vale a dire, della ribellione …"

 

30 ottobre 1996

"Nel Cielo con c’è morte né timore di morire; non c’è dolore né malattia, né povertà, né caldo. C’è solo un giorno eterno sempre sereno, una primavera perennemente fiorita e deliziosa perché tutti si amano teneramente e ciascuno gioisce del bene dell’altro come se fosse il suo. Nel Cielo non c’è

timore di perdersi, perché l’anima, confermata nella grazia divina, non può né peccare né perdersi.

Là si trova tutto quanto si possa desiderare, figli Miei... Tutto è nuovo: le bellezze, le gioie, tutto sazierà i vostri desideri. Sarà saziata la vista vedendo quella città così magnifica, così bella.

Vedrete che la bellezza dei suoi abitanti dà un nuovo rilievo alla bellezza della città perché tutti vestono come re, sono re.

Che piacere avrete nel vedere Mia Madre che si lascia contemplare, più bella di tutti! Sentirla cantare lodando il Suo Dio!...

Tutte queste sono le felicità minori che ci sono nel Cielo. La vostra delizia principale sarà di vederci viso a viso. Il premio che vi viene promesso non è solo la bellezza, l’armonia, e gli altri beni, ma sono Io stesso che Mi faccio vedere dai beati. Così le gioie dello spirito superano le gioie dei sensi. Amarmi in questa vita non è una cosa dolce? Immagina quanta dolcezza produrrà il godere di Me. Quanta dolcezza sperimenta un’anima alla quale nella preghiera Mio Padre manifesta la Sua bontà, la Sua Misericordia e specialmente l’amore che vi dimostrai nella Mia Passione. Che succederà allora, quando vi leverete questo velo e potrete vederci viso a viso?

Contemplerete tutta la Nostra bellezza, la Nostra potenza, la Nostra perfezione, tutto l’amore che abbiamo per voi".

"...Il Paradiso è cosa così grande che voi viandanti sulla terra non potete capire. In Paradiso non vi è possibilità né di crescita né di diminuzione della propria felicità che non consiste, come voi siete tentati di pensare, in una pur felice ma immobile situazione di contemplazione di Dio e di tutte le bellezze dell'Universo che in Lui si riflettono. In Paradiso la vita non è immobilità stagnante, anche se soprannaturalmente meravigliosa. In Paradiso la felicità si rinnova in quell'istante, senza passato e senza futuro, che si chiama eternità, e che è sempre infinitamente nuovo...".

Gli indumenti degli Angeli sono bianchi, ma con un candore soprannaturale. Non riesco a descriverlo perché non può essere paragonato a nessun candore terreno; è molto più riposante per l’occhio. Questi Angeli risplendenti sono avvolti in una luce così diversa dalla nostra che al suo confronto tutto il resto sembra scuro. Quando ne vedi un gruppo di cinquanta vieni sopraffatto dallo stupore. Sembrano tutti vestiti con piastre d’oro in continuo movimento, come tantissimi soli".

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