IL COMPLOTTO DEI DEMONI E LE TENTAZIONI DI MARIA SANTISSIMA SUI SETTE VIZI CAPITALI

 


Anche la Vergine Maria, nostra Madre Celeste, è stata fortemente tentata nell'arco dei suoi 70 anni di vita da Lucifero e da tutti i suoi adepti, ma l'azione satanica non ha mai prevalso sulla sua persona, sul suo intelletto e specialmente sulla sua anima, perchè Ella è la Novella Eva, immacolata prima, durante e dopo il concepimento e il parto del Messia.

Questo articolo è molto istruttivo e molto interessante, consiglio vivamente la lettura e la meditazione degli attacchi nefasti del Principe delle tenebre alla Regina del Cielo e della terra.


Tratto da: Venerabile Suor Maria d'Agreda, La Mistica Città di Dio, Libro III, capp. 27-28.


Cap. 27

337:

La zelantissima Regina, sapendo che era volontà del suo Santissimo Figlio che Ella difendesse l'onore dell'Altissimo, s'infiammò talmente nel suo divino amore e si vestì di fortezza tanto invincibile che, se ciascun demonio fosse stato un inferno intero con in sé il furore e la malizia di tutti insieme, sarebbero stati come fiacche formiche e molto deboli per opporsi alla virtù incomparabile della nostra capitana, ed Ella li avrebbe annientati e vinti tutti con la minore delle sue virtù e con lo zelo della gloria e dell'onore del Signore. Il divino protettore e difensore nostro dispose di dare alla sua Madre santissima questo glorioso trionfo sopra l'inferno, affinché non si sollevasse maggiormente la superbia arrogante dei suoi nemici.

340:

Lucifero per dare inizio alla battaglia portava con sé le sette legioni con i loro principali capi, che aveva assegnato ad esse nella sua caduta dal cielo, affinché tentassero gli uomini nei sette peccati capitali. Incaricò ciascuno di questi sette squadroni dell'impresa contro la Principessa senza colpa, affinché in lei e contro di lei impiegassero tutte le loro forze. L'invincibile Signora se ne stava in preghiera e, permettendolo allora il Signore, entrò la prima legione per tentarla di superbia. Poiché le passioni o inclinazioni naturali risentono delle condizioni fisiche e comunemente la tentazione passa per la carne, cercarono di avvicinarsi alla serenissima Signora, giudicando che fosse come le altre creature, le quali hanno le passioni sregolate per la colpa.

341:

Il numero dei demoni era grande e Maria santissima una sola e semplice donna, ma non per questo meno temibile e terribile di molti eserciti ben ordinati. Questi nemici le si avvicinavano quanto potevano con inique suggestioni. La sovrana Principessa, però, insegnandoci a vincere, non si turbò né si agitò, né mutò l'espressione o il colore del volto. Non fece caso a loro e non se ne prese pensiero più che se fossero state debolissime formiche. Li disprezzò con invitto e magnanimo cuore, perché questa guerra, siccome si fa con le virtù, non deve essere combattuta con strepito e rumore, ma con serenità, calma, pace interiore e modestia esteriore. Essi non poterono neppure muoverle le passioni o gli appetiti, perché questi non cadevano sotto la giurisdizione del demonio nella nostra Regina; ella, infatti, stava tutta sottomessa alla ragione, e questa a Dio, né l'armonia delle sue facoltà era stata toccata e sconvolta dal primo peccato, come negli altri figli di Adamo. Perciò, i dardi di questi nemici erano come frecce di bambini e le loro macchine come artiglierie senza munizione; solo contro se stessi erano forti, perché la loro debolezza risultava per essi vivo tormento. Sebbene ignorassero l'innocenza e la giustizia originale di Maria Santissima, e perciò non conoscessero affatto che le comuni tentazioni non potevano offenderla, dalla maestà del suo aspetto e dalla sua costanza congetturavano il proprio disprezzo e che la molestavano assai poco. E non solo era poco, ma nulla, perché secondo quanto afferma l'Evangelista nell'Apocalisse - come ho detto nella prima parte - la terra aiutò la donna vestita di sole, quando il drago lanciò contro di lei le impetuose acque delle tentazioni, perché il corpo terreno di questa Signora non era viziato nelle sue facoltà e nelle sue passioni come gli altri toccati dalla colpa.

342:

Alcune volte la grande Signora diceva: «Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto e si china a guardare nei cieli e sulla terra?». Con queste sole parole atterriva quei mostri che le si presentavano innanzi.

345:

Avviliti e superati questi nemici della prima legione, quelli della seconda si avvicinarono alla più povera del mondo con la tentazione dell'avarizia. Questi le offrirono ricchezze grandi, argento, oro e gioielli molto preziosi.

347:

In questa tentazione di lussuria fecero più grandi sforzi, perché sperimentarono maggiore difficoltà in tutto ciò che provarono a mettere in atto; così, se possibile, conseguirono meno degli altri. Procurarono di introdurre in lei alcune suggestioni e brutte immagini e di fabbricare altre mostruosità da non dirsi. Tutto, però, fu inutile, perché la purissima Vergine, quando riconobbe la qualità di questo vizio, si concentrò tutta nel suo intimo e lasciò completamente sospeso l'uso dei suoi sensi; così, non poté arrivare a lei suggestione alcuna né poterono entrare immagini nel suo pensiero, perché niente giunse alle sue facoltà. Con volontà fervorosa rinnovò molte volte il voto di castità alla presenza interiore del Signore e meritò più in questa occasione ella sola di tutte le vergini che sono state e saranno nel mondo. L'Onnipotente le diede in questa materia virtù tale che il fuoco rinchiuso nel bronzo non lancia la munizione postagli innanzi con la forza e velocità con cui venivano precipitati i nemici, quando cercavano di toccare la purezza di Maria santissima con qualche tentazione.

348:

La quarta legione la tentò contro la mitezza e la pazienza, cercando di muovere all'ira la mansueta colomba. Questa tentazione fu più molesta, perché i nemici posero sottosopra l'intera casa. Ruppero e fecero in pezzi tutto quanto vi era, in modo da irritare la pazientissima Signora; ma i suoi santi angeli posero immediatamente riparo a tutto questo danno. Superati in ciò, i demoni presero la forma di alcune sue conoscenti e andarono da lei con grande sdegno e furore (...) La incitarono contro la Principessa del cielo con un'arte diabolica, perché un demonio prese la forma di una sua amica e le disse che Maria, la sposa di Giuseppe, l'aveva diffamata in sua assenza, dicendo di lei molte falsità, che il demonio nostro nemico inventò.

350:

Entrò la quinta legione con la tentazione della gola (...) Le posero innanzi cibi deliziosi che con la loro vista invitassero ed eccitassero l'appetito, cercarono di stimolarla al punto di farle sentire fame in modo innaturale e con altre suggestioni si affaticarono nell'incitarla a volgere l'attenzione a ciò che le offrivano. Tutto questo zelo, però, riuscì vano, perché il sublime cuore della nostra Principessa e signora si trovava tanto distante da tutti questi oggetti così materiali e terreni quanto il cielo dalla terra. Non impiegò i suoi sensi neppure per guardare quelle golose vivande, né quasi le percepì, perché in tutto andava disfacendo ciò che aveva fatto la nostra madre Eva.

351:

La sesta legione giunse con la tentazione dell'invidia già molto scoraggiata, vedendo l'infelice riuscita delle altre, perché, sebbene non conoscessero tutta la perfezione con cui operava la Madre della santità, questi demoni sperimentavano la sua invincibile fortezza e la riconoscevano così ferma che disperavano di poterla indurre ad alcuno dei loro depravati intenti. Nonostante ciò, l'implacabile odio del drago e la sua mai debellata superbia non si arrendevano; anzi, aggiunsero nuovi stratagemmi per provocare colei che amava moltissimo il Signore e il prossimo ad invidiare negli altri ciò che ella medesima possedeva e ciò che aborriva come inutile e pericoloso. Le fecero un elenco molto lungo di diversi beni e doni naturali che altre persone avevano, dicendole che a lei Dio non li aveva dati, efficace motivo d'invidia, le parlavano di grandi favori e benefici che la destra dell'Onnipotente aveva comunicato ad altri ed a lei no.

353:

Nonostante questo, la loro pertinacia perseverò finché arrivò la settima legione con la tentazione della pigrizia (accidia), pretendendo di introdurla in Maria santissima, svegliando in lei qualche indisposizione fisica, stanchezza, tristezza o depressione (...) Oltre ad usare tutta questa malizia, cercarono di ostacolare la santissima Signora nei suoi impegni per mezzo di creature umane, sollecitando chi andasse a disturbarla in tempi inopportuni per ritardarla in qualcuna delle sante azioni ed occupazioni per le quali aveva stabilito orari precisi.

354:

Insegnamento che mi diede la Regina del cielo

Figlia mia, benché tu abbia esposto in breve la lunga battaglia delle mie tentazioni, voglio che da quanto hai scritto e da tutto il resto che in Dio hai conosciuto tu impari a resistere agli attacchi dell'inferno. A tal fine il modo migliore di combattere è disprezzare il demonio, considerandolo nemico dell'Altissimo Dio, senza timore santo e senza speranza di bene alcuno, privo di rimedio nella sua infelicità, pertinace e senza pentimento nella sua iniquità. Con questa verità infallibile ti devi mostrare contro di lui superiore, magnanima ed imperturbabile, trattandolo come disprezzatore dell'onore e del culto del suo Dio. Sapendo che difendi una così giusta causa, non ti devi perdere d'animo; anzi, con ogni sforzo e valore devi resistergli ed opporti a lui in quanto macchinerà, come se ti trovassi accanto al medesimo Signore, per il cui nome combatti, poiché non c'è dubbio che sua Maestà assiste chi lotta secondo le regole. Tu vivi in uno stato di speranza e sei destinata alla gloria eterna, se lavori con fedeltà per il tuo Dio e Signore.

Cap. 28

360:

Si manifestò alla purissima Signora in diverse maniere; prendendo spaventose forme visibili, come di toro ferocissimo e di drago terribile, o sotto altro aspetto, bramava avvicinarsi a lei, ma non poteva. Cercava di investirla e si sentiva impedito, senza sapere da chi né come. Si dimenava come una fiera legata ed emetteva così spaventosi ruggiti che, se Dio non li avesse tenuti nascosti, avrebbero sbigottito il mondo e molti sarebbero morti di paura. Lanciava dalla bocca fuoco e fumo di zolfo con schiume velenose. La divina Principessa vedeva ed ascoltava tutto ciò senza turbarsi più che se avesse visto un moscerino. Il nemico causò altri sconvolgimenti nei venti, nella terra e nella casa, scompigliando e mettendo sottosopra ogni cosa; ma neppure per questo Maria santissima perse la serenità e la tranquillità interiore ed esteriore, poiché sempre rimase invitta e superiore a tutto.

363:

Anche se a causa di questi sono state tante le eresie e le sette che finora si sono viste, ve ne sarebbero state molte di più se Maria santissima non avesse schiacciato la testa al drago con tante insigni vittorie e preghiere. Nel dolore e nell'amarezza di vedere la santa Chiesa così afflitta da tanti nemici infedeli, ci può consolare un grande mistero che qui mi fu rivelato: in questo trionfo di Maria santissima ed in un altro che ella riportò dopo l'ascensione del suo Figlio santissimo al cielo - del quale parlerò nella terza parte - sua Maestà concesse alla nostra Regina, come premio di queste battaglie, che per la sua intercessione e per le sue virtù scomparissero le eresie e le sette presenti nel mondo. Non ho conosciuto il tempo stabilito per questo beneficio, ma, sebbene questa promessa del Signore abbia qualche condizione tacita o nascosta, sono certa che i principi cattolici ed i loro vassalli diverrebbero come strumenti di questa Signora nel debellare con grandi ed insigni vittorie gli infedeli, annientando le sette e gli errori che rovinano tanto il mondo, se si guadagnassero il favore della grande regina del cielo e della terra, la invocassero come loro unica avvocata e protettrice ed utilizzassero tutte le loro ricchezze ed il loro potere per l'esaltazione della fede e del nome di Dio e di Maria purissima; questa sarà forse la condizione della promessa.

364:

Cristo Signore nostro ha affidato alla sua Madre santissima anche la vittoria contro questa iniquità infernale, perché solamente ella meritò tanto, o poté meritarlo. Per lei ebbe fine l'idolatria con la predicazione del Vangelo; per lei si estinsero altre sette antiche, come quelle di Ario, di Nestorio, di Pelagio e di altri; ella, ancora, ha aiutato la fatica e la sollecitudine dei re, dei principi, dei padri e dei dottori della santa Chiesa. Dunque, come si può dubitare che, se adesso con ardente zelo gli stessi principi cattolici, sia ecclesiastici sia laici, facessero ogni sforzo nell'aiutare - per così dire - questa divina Signora, ella tralascerebbe di assisterli.

365:

Sua Maestà diede la spada della sua potenza in mano alla nostra vittoriosa condottiera, affinché troncasse la testa al drago infernale e continuasse poi a proteggere e difendere dal cielo la Chiesa militante nella misura delle tribolazioni e dei bisogni che nei tempi futuri si sarebbero a questa presentati.

369:

L'Altissimo dispose che la Principessa del cielo soffrisse questa lunga battaglia e permise a Lucifero e alle sue legioni di finire di dar prova di tutte le loro forze e malignità, affinché in tutto e per tutto restassero calpestati, schiacciati e vinti e l'umilissima signora conseguisse sull'inferno il maggiore trionfo che mai alcuna semplice creatura poté ottenere (...) con gli spaventi, i terrori, le minacce, le adulazioni, le favole e le falsità.

370:

Ecco gli ordini di Maria a Lucifero:

«Principe delle tenebre, autore del peccato e della morte, in nome dell'Altissimo ti comando di ammutolire e con i tuoi ministri ti lancio nel profondo delle caverne infernali, alle quali siete assegnati e dalle quali non uscirete finché il Messia promesso non vi schiacci e sottometta o ve ne dia licenza».

 

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