GLI AMMONIMENTI DELLA BEATA VERGINE MARIA SULLA NOSTRA CONDOTTA

 


La Vergine Maria rivolse alcuni ammonimenti alla venerabile Suor Maria di Gesù d’Agreda, mistica religiosa spagnola del '600, sulla pratica delle virtù cristiane e le regole comportamentali che noi cristiani, suoi figli, siamo tenuti a rispettare, per poter un giorno essere accolti tra le sue braccia materne e vivere con lei per tutta l’eternità.

Tratto da: La Mistica Città di Dio, Libro I, cap. 23.

374:

La prima è che ti mostri grata con eterna lode e riconoscenza al beneficio che Dio ti elargì nel donarti gli angeli che ti assistano, ti ammaestrino e ti indirizzino nelle tue tribolazioni e fatiche. Questo è un beneficio che i mortali ordinariamente dimenticano con biasimevole ingratitudine e grave villania, non considerando quanto siano grandi la misericordia e la benignità divina nell'ordinare a questi santi principi - che sono di una natura superiore, spirituale, e pieni di gloria, dignità e bellezza - di assistere, custodire e difendere le creature terrene, così piene, invece, di miserie e di colpe. Per questo oblio, gli uomini ingrati si privano di molti favori da parte degli stessi angeli e suscitano lo sdegno e la collera del Signore. Tu, perciò, o carissima, riconosci il dono che hai ricevuto e cerca con tutte le tue forze di corrispondervi.

375:

La seconda ammonizione è che tu, sempre ed in ogni luogo, porti riverenza ed amore a questi spiriti divini, come se li vedessi con gli occhi del corpo. Sii, dunque, attenta ed accorta, come chi sta alla continua presenza dei cortigiani del cielo e non ardire di fare in presenza loro ciò che in pubblico non faresti; né osa tralasciare di operare per il servizio del Signore ciò che essi fanno o che vogliono da te. Considera bene, anche, che essi contemplano sempre il volto di Dio, quali beati; per cui non è giusto che, se volgono contemporaneamente lo sguardo su di te, vedano qualcosa di indecente. Mostrati dunque grata della loro vigilanza, difesa e protezione.

376:

La terza ammonizione è che tu stia attenta alle ispirazioni, chiamate ed ammonizioni con cui ti sollecitano ed illuminano in modo da orientare la tua mente e il tuo cuore a vivere nella memoria ed alla presenza di Dio, e all'esercizio di tutte le virtù. Pondera bene: tu spesso li chiami ed essi ti rispondono; tu li cerchi e li trovi; quanto spesso hai chiesto loro notizie sugli attributi e le qualità del tuo diletto ed essi te li hanno elencati; quante altre volte ti hanno spronato ad amare il tuo Sposo, e ripreso dolcemente a causa delle tue trascuratezze e tiepidezze. E quando per le tue tentazioni e la tua debolezza hai perduto l'orientamento della luce, essi ti hanno aspettato, sopportato pazientemente e aperto gli occhi, riconducendoti sul diritto cammino della giustificazione e della testimonianza del Signore. Non dimenticare, dunque, o anima, il tanto che tu, a preferenza di molte nazioni e generazioni, devi a Dio, per i benefici di questi angeli; e sforzati di essere grata al Signore e agli stessi angeli, suoi ministri.

385:

Sappi che il parlare senza peso e misura, è una spada a due tagli che con una lama ferisce chi parla e con l'altra chi ascolta; ed ambedue distruggono la carità o quantomeno la ostacolano insieme alle altre virtù (...) Soltanto con Dio e con i santi si può conversare senza pericolo, ed anche con essi è opportuno usare misura e discrezione; ma con le creature è molto difficile tenere la via maestra, senza passare dal giusto e necessario all'ingiusto e superfluo.

386:

Il rimedio che ti preserverà da questo pericolo consiste nel tenerti sempre più vicina all'estremo contrario, eccedendo piuttosto nel tacere e nello stare in silenzio, perché il mezzo prudente di dire solo il necessario si trova più dalla parte del tacere molto, che non da quella del parlare eccessivo (...) Chiudi l'orecchio alle chiacchiere fallaci e menzognere che potrebbero istigarti a dir ciò che non devi, poiché non è giusto che parli più di quel che ti ordina il tuo Dio e Signore.

387:

Con queste conversazioni invece di perdere, acquisterai così quel desiderato silenzio tanto utile alla tua anima, e proverai avversione e nausea per i ragionamenti mondani!

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