COME E DOVE SAREMO GIUDICATI? MEDITAZIONI DEI SANTI SUL GIUDIZIO PARTICOLARE

 


NESSUNO SFUGGIRÀ AL GIUDIZIO DI DIO!!

 

Quando verrà il momento esatto del Giudizio, ci toglieremo questi occhiali affumicati e ci vedremo così come noi siamo in realtà. Ora che cosa sei in realtà? Tu sei ciò che tu sei, non per le tue emozioni, i tuoi sentimenti, i tuoi gusti, e i tuoi disgusti, ma per le tue scelte. Le decisioni della tua libera volontà saranno il contenuto del Giudizio.

Il Giudizio particolare, subito dopo la morte, è un qualcosa come essere fermati dalla polizia stradale, se si eccettua il fatto che, grazie al Cielo, il Buon Dio non è così severo come un poliziotto. Quando siamo fermati, Dio non ci dice: “Che genere di macchina avete guidato?”. Presso di Lui non vi è accezione di persone: Egli ci domanda soltanto: “Hai guidato bene? Hai osservato le norme?”.

Alla morte lasciamo dietro a noi i nostri veicoli, cioè le nostre emozioni, pregiudizi, sentimenti, la nostra condizione di vita, i nostri vantaggi, le accidentalita’ del talento, della bellezza, dell’intelligenza e della posizione. Perciò non avrà importanza presso Dio se siamo stati disgraziati, ignoranti o detestati dal mondo.

Il nostro giudizio sarà basato non sulle nostre disposizioni psicologiche o sulla posizione sociale; ma sul modo in cui avremo vissuto, sulle scelte che avremo fatto e se avremo obbedito alla Legge di Dio.

Non pensare perciò che al momento del Giudizio potrai discutere il caso. Non ti sarà permesso allegare alcuna circostanza attenuante, non potrai esigere un ricorso, né una nuova giuria e neppure appellarti al fatto di un processo ingiusto. Tu stesso sarai tuo giudice. Tu stesso la tua giuria; tu pronuncerai la tua sentenza. Dio sancirà semplicemente il tuo giudizio.

 

Tre destini possibili ti attendono alla morte:

Inferno: Dolore senza Amore.

Purgatorio: Dolore con Amore.

Paradiso: Amore senza Dolore. 

Beato Fulton J. Sheen, da “Vi presento La Religione”

 

I Dottori di Santa Chiesa insegnano che il Giudizio Particolare sarà nel luogo stesso ove avviene la morte. Verità tremenda questa! Morire mentre si sta commettendo un peccato e comparire lì stesso davanti al Giudice Supremo offeso!

Pensa, o anima cristiana, a questa verità allorquando la tentazione ti assale! Vorresti fare una cattiva azione... E se tu morissi in quel momento?... Tu commetti tanti peccati nella tua stanza... sopra quel letto... Pensa che tu probabilmente morrai su quel letto e che proprio là vedrai il Divino Giudice!... Tu perciò, o anima cristiana, sarai giudicata da Dio dentro la tua stessa casa, se ivi ti coglierà la morte!... Medita seriamente!...

 (Don Giuseppe Tomaselli)

 

Il giudizio particolare, fratelli miei, è così certo, che il buon Dio, per convincerci di esso, ha mostrato a parecchie persone dei segni quando ancora erano in vita, perché ci preparassimo a quel giorno. Racconta la storia che un giovane libertino era ormai assuefatto ad ogni genere di vizi; ma essendo stato istruito da una madre saggia, una notte, dopo una giornata trascorsa nei più grandi eccessi, durante il sonno fece un sogno. Si vide trasportato davanti al tribunale di Dio. Non si può descrivere la sua vergogna, la sua confusione e l’amarezza che la sua anima provò in quel momento.

Quando si svegliò aveva una febbre ardente, era tutto sudato e fuori di sé, i suoi capelli erano divenuti tutti bianchi. “Lasciatemi solo, diceva effondendosi in lacrime a coloro che per primi lo videro in questo stato, lasciatemi solo perché ho visto il mio Giudice: ah! quanto è terribile! Quale Maestà! Da quanta gloria è rivestito! Ah! quali accuse e quante domande a cui non ho saputo rispondere! Tutti i miei crimini sono stati registrati, io stesso li ho letti. Ah! Quanto grande è il loro numero! Meno male che ne ho conosciuto tutta l’enormità! Ahimè! Ho potuto vedere un esercito di demoni che non aspettava che un segnale per trascinarmi nell’inferno. State lontani da me, falsi amici, non voglio rivedervi mai più! Come sarei felice se potessi, coi rigori della penitenza, placare un Giudice tanto terribile!... Mi dedicherò alla penitenza per il resto della mia vita. Ahimè! Ben presto mi toccherà comparirgli davanti senza alcun dubbio! Ahimè, forse avverrà oggi stesso!... Dio mio, perdonami!... Mio Dio abbi misericordia di me!...Ah! per favore, non permettere che mi perda, abbi pietà di me!... Farò penitenza per tutta la vita. Oh! quanti peccati ho commesso!... Oh! quante grazie ho disprezzato!... Oh! quanto bene avrei potuto fare e non l’ho fatto!... Dio mio, non gettarmi nell’inferno!”. Ma, fratelli miei, egli non si fermò solo alle parole. Trascorse tutta la vita facendo penitenza.

San Giovanni Maria Vianney, San Curato d’Ars (patrono dei parroci)

 

Il Giudizio sarà duplice. Sarete giudicati al momento della vostra morte: Giudizio particolare; e nell'ultimo giorno del mondo il Giudizio Universale. Ci vuole il primo Giudizio, perché tu sei una persona e perciò sei responsabile, come individuo, dei tuoi atti liberi: le tue opere ti seguiranno. Il secondo Giudizio avverrà, perché tu hai compiuto la tua salvezza o la tua dannazione eterna nel contesto di un ordine sociale cioè nel Mistico Corpo di Cristo. Sarai giudicato, quindi, per il tuo influsso su di esso.

Il giudizio è fatto nella verità: «Ciascuno vedrà ciò che fece» (S. Girolamo).


Verità consolantissima per i buoni. La vita è milizia: ogni giorno vi sono tentazioni da vincere, sacrifici da compiere, doveri da soddisfare.

E il numero maggiore delle vittorie, dei sacrifici, dei doveri compiuti è noto a Dio solo;

né può essere premio sufficiente il testimonio della buona coscienza.

Ma nulla è dimenticato: neppure un bicchiere d’acqua dato al poverello per amore di Dio. Tutte le opere di pietà e i doveri religiosi compiuti, tutti gli obblighi dello stato soddisfatti, tutti gli atti delle virtù teologali, cardinali e morali, verranno ricordati, apprezzati secondo verità...

I Santi solevano nasconderli e dissimularli; ma il Signore ha tutto presente.

 

Giorno di terribili verità per i cattivi. Vedranno allora tutti i disordini e i peccati nella loro malizia, in tutte le circostanze di luogo, di tempo, di persona. Vedranno la pietà tralasciata, l’istruzione religiosa trascurata, i doveri calpestati. Vedranno i sacrilegi, le disonestà, le bestemmie, le inimicizie, gli odi, i furti, le falsità. Vedranno i desideri peccaminosi, le compiacenze cattive, le letture disoneste, la vita vuota, inutile, le promesse non adempiute, l’ostinazione nella colpa.

Né essi potranno trovare scuse né vi saranno attenuanti; né speranza di perdono: non vi sarà possibilità di pregare, non vi sarà intercessore alcuno, non un amico, non un padre (Eusebio).

 

"Voglio esser presentato già giudicato, non da giudicare", Vi dirò, o Signore, con San Bernardo.

«Giudice mio, Vi prego: qui fatemi conoscere i peccati, qui datemi il pentimento, il perdono, la conversione. E’ in nostro potere stabilire la qualità del nostro giudizio».

Il giudizio sarà come io me lo preparo, secondo che vi porterò meriti o peccati.

 

 

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