Testimonianza di un’esperienza di pre-morte di un sacerdote cattolico - Visioni dell’inferno, del purgatorio e del paradiso (anche dei suoi confratelli sacerdoti)
Un
pastore cattolico della Florida settentrionale afferma che durante
un’"esperienza di premorte" (NDE, Near Death Experience) gli sarebbe
stato mostrato l’aldilà, avrebbe anche visto sacerdoti e perfino vescovi sia in
paradiso che nell'inferno.
Il
sacerdote è Don Jose Maniyangat, della chiesa di S. Maria in Macclenny, e
afferma che l'evento sarebbe avvenuto il 14 aprile 1985 - domenica della Divina
Misericordia - quando ancora viveva nel suo Paese natale, l'India.
Vi
presento questo caso lasciandolo al vostro discernimento:
Ora 54enne e ordinato sacerdote nel 1975, Don Maniyangat ricorda che si
stava recando ad una missione per celebrare la Messa quando la moto che stava
guidando - un mezzo di trasporto molto comune in quei luoghi - venne travolto
da una jeep condotta da un uomo ubriaco.
Don Maniyangat ha raccontato a Spirit Daily che dopo l’incidente venne trasportato d’urgenza in un ospedale distante più di 50 chilometri e durante il tragitto accadde che «la mia anima uscì fuori dal corpo. Immediatamente vidi il mio angelo custode», spiega Don Maniyangat. «Inoltre vidi il mio corpo e le persone che mi stavano trasportando all'ospedale. Stavano gridando, e subito l'angelo mi disse, "Sto per portarti in Cielo. Il Signore desidera incontrarti". Disse però che prima voleva mostrarmi l'inferno e il purgatorio».
Don Maniyangat afferma che in quel momento, in un’orribile visione,
l’inferno si aprì davanti ai suoi occhi. Era spaventoso. «Vidi Satana e persone
che lottavano, che venivano torturate, e che gridavano» racconta il sacerdote.
«E c’era anche il fuoco. Vidi il fuoco. Vidi persone che soffrivano e l'angelo
mi disse che ciò era dovuto ai peccati mortali e al fatto che non si erano
pentite. Quello era il punto. Erano impenitenti».
Il sacerdote racconta che gli venne spiegato che ci sono sette
"gradi" o livelli di sofferenza negli inferi. Coloro che in vita
hanno commesso "peccato mortale dopo peccato mortale" soffrono il
calore più intenso. "Avevano dei corpi ed erano molto brutti, tanto
crudeli e brutti, orribili", dice Don Maniyangat.
«Erano umani ma erano come mostri: spaventosi, delle cose dall’aspetto
molto brutto. Ho visto persone che conoscevo ma non posso dire chi erano.
L'angelo mi disse che non mi era permesso rivelarlo».
I
peccati che li avevano condotti in quella condizione – spiega il sacerdote -
erano trasgressioni come l’aborto, l’omosessualità, l’odio e il sacrilegio. Se
si fossero pentiti, sarebbero andati in purgatorio - gli avrebbe detto l'angelo.
Don Jose rimase sorpreso delle persone che vide nell'inferno. Alcuni erano
sacerdoti, altri erano vescovi. «Ce n’erano molti, perché avevano fuorviato la
gente» afferma il sacerdote [...]. «Erano persone che non mi sarei mai
aspettato di trovare là».
Dopo di ciò, il purgatorio gli si aprì innanzi. Anche lì ci sono sette
livelli - dice Maniyangat - e c’è il fuoco, ma è molto meno intenso di quello
dell'inferno, e là non c’erano "liti o lotte". La sofferenza
principale è data dal fatto che non possono vedere Dio. Il sacerdote afferma
che le anime che erano in purgatorio potevano aver commesso numerosi peccati
mortali, ma erano arrivate là in virtù del semplice pentimento - ed ora avevano
la gioia di sapere che un giorno sarebbero andate in Cielo.
"Ho avuto la possibilità di comunicare con le anime", dice Don
Maniyangat, che dà l’impressione di essere una persona pia e santa. «Mi hanno
chiesto di pregare per loro e di chiedere anche alla gente di pregare per
loro». Il suo angelo, che era "molto bello, luminoso e bianco",
difficile da descrivere a parole - dice Don Maniyangat, lo portò a quel punto
in Paradiso. Allora un tunnel - come quello descritto in tanti casi di
esperienze di premorte - si materializzò.
«Il Paradiso si aprì ed io sentii la musica, gli angeli che cantavano e che
lodavano Dio» racconta il sacerdote. «Una musica bellissima. Non ho mai sentito
una musica come quella in questo mondo. Ho visto Dio faccia a faccia, e Gesù e
Maria, erano così luminosi e sfolgoranti. Gesù mi disse, "Ho bisogno di
te. Voglio che torni indietro. Nella tua seconda vita, per il Mio popolo sarai
uno strumento di guarigione, e camminerai in una terra straniera e parlerai una
lingua straniera".».
Di lì ad un anno, Don Maniyangat si trovava appunto in una terra lontana
chiamata Stati Uniti.
Il sacerdote dice che il Signore era molto più bello di qualsiasi immagine
esistente su questa terra. Il Suo Volto somigliava a quello del Sacro Cuore, ma
era molto più luminoso, dice Don Maniyangat, che paragona questa luce a quella
di "mille soli". La Madonna era accanto a Gesù. Anche in questo caso
sottolinea che, le rappresentazioni terrene sono "solo un'ombra" di
come Maria SS. è realmente. Il sacerdote afferma che la Vergine gli disse
semplicemente di fare tutto ciò che suo Figlio aveva detto.
Il Paradiso, dice il sacerdote, ha una bellezza, una pace, e una felicità
che sono "un milione di volte" superiori a qualsiasi cosa che
conosciamo sulla terra.
«Ho visto anche là sacerdoti e vescovi», nota Don Jose. «Le nuvole erano
differenti - non scure o cupe, ma splendenti. Bellissime. Molto luminose. E
c’erano fiumi che erano differenti da quelli che si vedono qui. E’ quella la
nostra vera casa. Non ho sperimentato mai nella mia vita quel genere di pace e
di gioia».
Maniyangat dice che la Madonna e il suo angelo gli appaiono ancora. La
Vergine appare ogni primo sabato, durante la meditazione mattutina. «E’
personale, e serve per guidarmi nel mio ministero», spiega il pastore, la cui
chiesa si trova a trenta miglia dal centro di Jacksonville. «Le apparizioni
sono private, non pubbliche. Il suo viso è sempre lo stesso, ma un giorno
appare con il Bambino, un giorno come Nostra Signora delle Grazie, o come
Nostra Signora dei Dolori. A seconda dell’occasione appare in modi diversi. Mi
ha detto che il mondo è pieno di peccato e mi ha chiesto di digiunare, pregare
e offrire la Messa per il mondo, perché Dio non lo punisca. Abbiamo bisogno di
più preghiera. È preoccupata per il futuro del mondo a causa dell’aborto,
dell’omosessualità e dell’eutanasia. Ha detto che se la gente non ritorna a
Dio, ci sarà il Castigo».
Il messaggio principale, tuttavia, è di speranza: come tanti altri, Don Maniyangat ha visto che l’aldilà era pieno di una luce che guarisce, e al suo ritorno ha portato con sé un po’ di quella luce. Qualche tempo dopo ha fondato un ministero di guarigione e dice di aver visto persone guarire da ogni tipo di malattia, dall’asma fino al cancro. [...]
E’ stato
mai attaccato dal diavolo? Sì, particolarmente prima delle funzioni religiose.
E’ stato vessato. È stato assalito fisicamente. Ma questo è niente - afferma
lui - in confronto alla grazia che ha ricevuto.
Ci sono casi di cancro, AIDS, problemi di cuore, ischemia arteriosa. Molte persone attorno a lui sperimentano il cosiddetto "riposo dello spirito" [la persona cade a terra e vi resta per un po’ di tempo in una specie di "sonno"; N.d.R.]. E quando accade ciò, sentono in loro la pace e a volte vengono segnalate anche guarigioni che sono un assaggio di ciò che lui ha visto e vissuto in Paradiso.
Dall'articolo di Michael H. Brown "Priest says
that in brush with death he saw priests and bishops in hell, heaven", dal
sito Spirit Daily.
Chi è
Don Jose Maniyangat?
Don Jose
Maniyangat è nato il 16 luglio 1949 nel Kerala, in India. I genitori, Joseph e
Theresa, ebbero sette figli (Jose, Mary, Theresa, Lissama, Zachariah, Valsa e
Tom) di cui lui era il maggiore. All'età di quattordici anni entrò in seminario
dove iniziò gli studi per accedere al sacerdozio. Venne ordinato sacerdote il 1
gennaio 1975 e servì per un certo tempo come missionario nella diocesi di
Thiruvalla.
A causa
di un incidente occorsogli mentre era alla guida della sua motocicletta, ebbe
un’esperienza di "vita dopo la morte" (NDE, Near Death Experience)
nella quale ricevette dal Signore il comando di trasferirsi negli Stati Uniti
d’America per svolgervi l’attività di missionario.
Dal 1989
fu direttore del Ministero degli Istituti di Detenzione a Orlando, nella
Diocesi della Florida.
Dal
giugno del 1999, Don Maniyangat è stato pastore nella chiesa di Santa Maria Madre
della Misericordia in Macclenny, Florida. È inoltre cappellano cattolico nella
Prigione Statale della Florida, nella "Union Correctional
Institution" a Raiford, e nell’Ospedale Statale della Florida
nord-orientale a Macclenny.
Don
Jose, è anche direttore spirituale diocesano della Legione di Maria ed è
responsabile di un ministero carismatico di guarigione. Porta avanti missioni
di guarigione principalmente nella sua parrocchia, ma anche in diverse città
degli Stati Uniti e oltreoceano.
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