MAI MALEDIRE I DEFUNTI PROPRI E ALTRUI! Meditazione del patrono dei sacerdoti, San Curato d’Ars
La lingua del maldicente arriva perfino a rivoltare
le tombe dei morti, ella tenta di riesumare le ceneri di quei poveri
malcapitati, facendole rivivere, cioè ricordando i loro difetti, che erano
stati sepolti con loro nella tomba. Quale ignominia! Da quale indignazione
sareste presi, fratelli miei, se vedeste un disgraziato infierire contro un
cadavere, tagliuzzandolo in mille pezzi? Ciò vi farebbe gemere di compassione.
Ebbene! E' ancora molto più grande il crimine di
andare a riesumare le colpe di un povero morto.
Quante persone, che hanno quest'abitudine, parlando
di qualcuno che è morto, diranno:
«Ah! quante ne ha combinate ai suoi tempi, era un
ubriaco incallito, un furbo finito male, insomma, viveva molto male».
Ahimè! amico mio, forse ti sbagli, e quand'anche avessi
indovinato, potrebbe darsi che quello ora si trovi in cielo, avendolo il buon
Dio perdonato.
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Ma dov'è la tua carità?
-
Non pensi che stai danneggiando
la reputazione dei suoi figli, se ne ha, o dei suoi parenti?
-
Saresti contento che si
parlasse così dei tuoi parenti?
Se avessimo la carità, noi non troveremmo niente da
dire su nessuno, cioè ci prenderemmo cura di esaminare soltanto la nostra
condotta e non quella degli altri. Ma se mettete da parte la carità, non ci
sarebbe sulla terra un solo uomo, nel quale non trovereste qualche difetto;
sicché la lingua del maldicente, trova sempre qualcosa da ridire su chiunque.
No, fratelli miei, noi non conosceremo se non nel
Giorno della Vendetta, il male che la lingua del maldicente ha fatto.
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