Dio chiederà conto nel Giudizio ai vescovi dei sacerdoti indegni
Dall'Enciclica "Inscrutabile
divinae" di Papa Pio VI del 25 dicembre 1775, indirizzata ai Vescovi, n. 4-5:
"Pertanto, poiché siamo abbastanza persuasi che il principale vantaggio della Chiesa deriva dal fatto che solo coloro che sono provati in tutto e per tutto sono ammessi a far parte della milizia clericale, non è necessario che Vi raccomandiamo la più diligente osservanza di ciò che a questo proposito è stabilito dalle leggi canoniche. Accesi di sollecito zelo, farete in modo che coloro che non dimostrano santità di costumi, non sono istruiti nella legge del Signore e nulla promettono di sé e della propria attività, non abbiano alcun accesso alla milizia ecclesiastica, affinché coloro che debbono porgervi le loro mani valide ad aiutarvi nel pascolare e guidare il gregge non aggiungano fatica alla Vostra fatica, molestia alle molestie, e non Vi siano d’impedimento a far sì che il Signore raccolga dai suoi coltivatori quei frutti che alla resa dei conti del futuro giudizio Gesù Cristo, severissimo e giustissimo giudice, pretenderà da Voi. È necessario che il futuro sacerdote si segnali per santità e dottrina. Infatti, Dio respinge da sé, né vuole che siano suoi sacerdoti, coloro che hanno rifiutato la scienza, né può essere operaio idoneo al raccolto chi alla pietà dei costumi non ha unito l’amore per la scienza […] Per la stessa ragione non si può temere che Voi non attendiate sempre, con la più grande sollecitudine a ciò che, ordinariamente, commuove maggiormente i fedeli ed eccita il loro rispetto per le cose sacre, ossia per il decoro della casa di Dio e lo splendore di ciò che si riferisce al culto divino. Quale contrasto sarebbe incontrare più pulizia ed eleganza nel palazzo episcopale che non nella casa del Sacrifizio, nell’asilo della santità, nel palazzo del Dio vivente! Quale controsenso sarebbe vedere i paramenti sacri, gli ornamenti degli altari e tutta la suppellettile, polverosi per vecchiaia, cadere a pezzi, o far mostra di un vergognoso sudiciume, mentre la tavola episcopale fosse sontuosamente adorna, ed i vestiti del sacerdote eleganti! «Che vergogna e che infamia – come ha detto così bene San Pier Damiani – è pensare che certuni presentano il Corpo del Signore avvolto in un panno sporco, e non temono di adoperare per deporre il Corpo del Salvatore un recipiente che un potente della terra, che non è che un vermiciattolo, non si degnerebbe di avvicinare alle proprie labbra!» (Libro IV, epist. 14, tomo I, Roma 1606). Quanto a Voi, Venerabili Fratelli, Noi Vi giudichiamo ben lontani da questa negligenza, di cui si rendono soprattutto colpevoli, secondo quanto dice lo stesso santo Cardinale, quelli che, con le rendite della Chiesa, «non comprano dei libri, né procurano ornamenti o suppellettili per la loro Chiesa», ma non si vergognano di spendere tutto per il loro uso, come se si trattasse di «spese necessarie»".
dall' ESORCISMO DELL' 1/11/1983 dal libro GLORIA O DANNAZIONE
Demonio - Molti sono finiti all'inferno, soprattutto in questi ultimi tempi, molti che si sarebbero salvati se fossero stati rettamente guidati dai loro pastori: vescovi e preti. Questa è una spaventosa tragedia che non può essere riparata. Molti nel clero sono ciechi, ma ora, accecati dalla loro superbia, non lo vedono; quando se ne accorgeranno sarà troppo tardi, perché molti di loro andranno perduti.
Testimonianza di un sacerdote in Purgatorio: DA QUARANT'ANNI SCONTO!
Il seguente episodio avvenne nel
Monastero di San Lorenzo in Montefalco, Archidiocesi di Spoleto, ove vive una
Comunità di Suore Clarisse; l'apparizione, o meglio la manifestazione, si
ripetè ventotto volte; ebbe inizio il 2 settembre 1918 e si chiuse il 9
novembre 1919. Eminenti personaggi, tra cui Cardinali,Vescovi e medici primari,
fecero il processo nel tribunale ecclesiastico e si concluse: E' una vera
manifestazione d'oltre tomba! -
Le Suore di Clausura per mettersi in
relazione con persone secolari, parlano, attraverso la ruota.
Suor Maria Teresa di Gesù, Abbadessa del
Monastero, il 2 settembre 1918, udito il suono del campanello, si presentò alla
ruota. Udì una voce gentile, ma mesta: Devo lasciare qui questa offerta. -
Serve per qualche Messa o per preghiere? - Senza alcun obbligo. - Se è lecito,
lei chi è? - Non occorre saperlo! -
Non si sentì altro, neppure il rumore
dei passi. Sulla ruota era un biglietto di lire dieci. Il fatto si ripetè
diverse volte, sempre con le stesse circostanze.
Sospettandosi qualche cosa di strano, si
vigilò che tutte le porte esterne fossero ben chiuse e si controllassero i vari
ambienti. Si ripeteva il suono del campanello, la voce mesta e la solita
offerta e tutto ciò anche a notte inoltrata. Alle volte andavano alla ruota tre
o quattro Suore; una volta erano presenti parecchi Sacerdoti.
L'Abbadessa, istruita sul modo di
comportarsi, un giorno chiese: In nome di Dio, chi sei? - Non è ancora permesso
dirlo. Sono la solita persona. - L'offerta che lei lascia, io non la piglio! -
No, la prenda; è una misericordia! Serve a soddisfare la Divina Giustizia. -
Il 3 ottobre, verso le nove di sera, dopo il suono del campanello, la Suora così parlò: Io temo che quanto accade sia uno scherzo del demonio! - No; sono un'anima del Purgatorio; sono Sacerdote; da quarant'anni sconto per avere dissipati beni ecclesiastici. - Erano di questo Monastero tali beni? - No; ma ho il permesso di portarli qui. - E dove li prende? - Il giudizio di Dio è giusto! - Ma temo che non sia un'anima del Purgatorio! - Vuole un segno? - Per carità; ho paura!... Con le offerte che lei ha portato, ho fatto celebrare tante Messe. Se una sola Messa può liberare un'anima, come mai lei non è libera? - Di queste Messe a me giunge la minima parte. - Si celebrarono altre Messe; in tutto trentotto. Nel frattempo si ripetevano i suoni di campanello e le richieste dell'anima, anche qualche ora dopo la mezzanotte. L'ultima Messa fu celebrata nella Chiesa del Gesù in Roma da Padre Luigi Bianchi, Gesuita. Alle quattro del mattino, il 9 novembre 1919, ci fu l'ultima manifestazione. La voce era lieta: Sia lodato in eterno Gesù e Maria! Sono già uscito dal Purgatorio. Ringrazio coloro che mi hanno aiutato e pregherò per tutti! –
(dal libro di Don Giuseppe Tomaselli I NOSTRI MORTI)
† Preghiera per i Papi, i Vescovi e i Sacerdoti †
Ascolta con bontà, o Padre, le preghiere del tuo popolo per
tutti i Papi, i Vescovi e i Sacerdoti defunti, specialmente per quelli che
nessuno ricorda, e concedi loro, che sull'esempio del Cristo hanno consacrato
la vita a servizio della Chiesa, di allietarsi in eterno nella compagnia degli
Angeli e dei Santi. Per Cristo nostro Signore.
Amen
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