Le insidie di Satana: meditazione straordinaria del servo di Dio Don Dolindo Ruotolo


Questa meditazione è una vera e propria guida al combattimento spirituale, mettendo in guardia i soldati di Cristo sulle varie trappole e insidie che il nemico delle nostre anime attenta nella nostra vita.

Il mondo in cui viviamo è vero e proprio campo minato, e questo articolo smaschera tutte le mine diaboliche da scansare, evitando di cadere in esse e di restare intrappolati nella sua maledetta rete infernale.

 

Satana nel tentarci ha per fine, come egli stesso

recentemente disse in Francia per bocca di un ossesso, di

screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio.

Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine

della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno.

Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci

agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far

cattiverie e dispetti. Complica certi malanni e cerca di

confondere i medici in modo da dare al male il carattere

della spietatezza; cerca d’influire su quelli che ci fanno del

male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare

contro la divina Provvidenza; fa apparire come una fresca

e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come

un’oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad

intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le

incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di

screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo

ci illude con qualche effimera prosperità quando non

preghiamo per convincerci che è più prosperato chi

conduce una vita materiale e spensierata.

L’arte satanica è più sottile e insidiosa di quello che

possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto

una forma a noi familiare, in modo da non destare i nostri

sospetti, e il più che può si serve delle leggi e dei fenomeni

naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché

egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità

di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel

più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si

diletta nel vedere le creature agitate e impacciate nelle sue

insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la

pazienza, la carità, l’umiltà e la mansuetudine.

Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività

per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più

attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come

eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle

soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa

apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo.

Non è a caso, per esempio, che certe immagini sacre

riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana

abbia una maggiore attrattiva. Satana cerca d’influire in

tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per

screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio;

così, per esempio, negli stessi giornali cerca d’influire per

dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane

che a quelle cristiane.

Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci

nel lavoro, per screditare occultamente la divina

Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c’è

una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l’agitazione;

egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è

chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è

più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i

nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza

controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente

penetra il ladro. È così che a volte a noi sembra quasi che

gli oggetti del nostro lavoro siano dispettosi, che un ago

apposta non s’infili o ci punga, che apposta un martello ci

percuota o sfugga dal manico, che apposta si rompa un

oggetto o si alteri una vivanda. Satana lavora

terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per

il santo Giobbe, per i suoi altissimi fini d’amore, e perché la

terra è l’ambiente delle attività di satana.

Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha

libero il varco, là dove non trova la croce e Maria

Santissima che lo arretrino; tanti incendi, naufragi,

scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può

agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può

turbare le relazioni tra i popoli, può ubriacare gli uomini

perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i

comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella raffica

infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e

la calma, non vincono che attaccandosi alla croce ed ai

mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della

Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non

può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le

continue sconfitte che riceve.

Per questo, satana tenta di scompaginare la stessa Chiesa,

cerca di avvilirne le membra con il peccato, cerca dividerle

dall’unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi

scritti che satana lo spinse a ribellarsi e che gli suggerì

d’abolire la Messa, di negare l’Eucaristia e di rinnegare la

Madonna; questo empio eresiarca confessa che satana

s’intratteneva con lui e che aveva mangiato con lui più di

un quintale di sale, tanta era la frequenza con la quale lo

assisteva nei pasti.

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