IL PECCATO MATRIMONIALE tratto da SCRITTI E LETTERE di S. CATERINA DA SIENA

 


- Ora dimmi le chiese il Beato Raimondo, suo direttore spirituale: 

Che cosa hai veduto in quelle quattro ore e come l'anima tua è ritornata nel corpo?

- L'anima mia vide ed intese ciò che dell'altro mondo per noi in terra è invisibile. Vidi la gloria dei Santi e le pene dei peccatori. Le parole umane non sono capaci di esprimere ciò che io ho visto. Cercherò di farlo alla meglio.

L'anima mia ha contemplato la Divina Essenza, forte d'infinita felicità. Ed è per questo che io sono scontenta di essere ritornata nel carcere del mio corpo.

Dio mi rimandò nel mondo per salvare molte anime; vidi pure le pene dei dannati nell'inferno e le pene di quelle che sono nel Purgatorio; ma non ci sono parole adatte per descrivere quello che io vidi.

Se i poveri mortali potessero intravvedere la più piccola di quelle pene, preferirebbero dieci volte la morte prima di sopportare per un giorno solo la pena più leggera.

Fui colpita in modo speciale da come si puniscono coloro che i puniscono coloro che peccano nello stato matrimoniale.


- Chiese il Direttore Spirituale: Ci sono peccati più gravi nel mondo. Come mai certi peccati degli sposati sono puniti così gravemente?

- Tanti sposati non danno importanza al peccato matrimoniale e per conseguenza non ne hanno il dolore come degli altri peccati e quindi ricadono più spesso e con più facilità. Queste colpe sono molto pericolose, perché chi le commette non suole farne penitenza.

Mi disse Gesù: Ritorna dunque alla vita terrena e fai capire a costoro il loro errore, il pericolo ed il danno. La salvezza di molte anime esige che tu ritorni in vita.

La cella non sarà la tua consueta abitazione; ti toccherà uscire anche dalla tua città.

Ti condurrò davanti ai Pontefici, che sono i capi della Chiesa e del popolo cristiano. 

Mentre Dio così le parlava, l'anima di Caterina ritornò nel corpo. La Santa ne ebbe grande dolore, pensando di aver lasciato il Paradiso.

 

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