Straordinaria meditazione tratta dai quaderni di Maria Valtorta sulla vendetta di Satana sui soldati di Cristo


Maria Valtorta 19 settembre 1944: E più un soldato ha le carni rigate da questi segni e più il mondo al valoroso si inchina.

"La Grazia, tu lo sai, è l’unione dell’anima con Dio. Perciò dovrebbe darvi tanta forza da rendervi imprendibili e incorruttibili alle insidie e corruzioni sataniche, perché l’unione con Dio dovrebbe farvi semidei. Ma per rimanere tali occorre volerlo. Occorre dire a Satana e dirsi: “Io sono di Dio e voglio esser solo di Dio”. Perciò ubbidienza a precetti e consigli, perciò sforzo continuo per seguire e perseguire e conquistare il bene e un sempre maggior bene, perciò fedeltà assoluta e vigilanza costante, perciò eroismo per vincere se stessi e l’esterno nelle seduzioni della concupiscenza trina e nelle sue multiple facce. Pochi, molto pochi, troppo pochi sanno fare queste cose. E allora? E allora a questi, così facili a prendersi quando lo si voglia, così inerti a sfuggire quando sono stati presi, Satana dà poca cura. Fa come il gatto col topo. Li prende, li strozza un pochino, li stordisce e poi li lascia, limitandosi a dar loro un’altra unghiata e un’altra zannata se danno segno di tentare una timida fuga. Non più. Sa che sono “suoi” e non perde molto tempo per loro, né molta intelligenza. Ma coi “miei”! Oh! coi miei è un’altra cosa! Sono la preda che più solletica la sua livida fame. Sono gli “imprendibili”. E Satana, cacciatore esperto, sa che vi è merito a catturare le difficili selvaggine. Sono le “gioie” di Dio. E Satana fa gran festa quando può dar dolore a Dio e offesa e delusione. Vive d’odio. Come Dio vive d’amore. È l’Odio. Come Dio è l’Amore. L’Odio è il suo sangue. Come l’Amore è il mio. Eccolo allora moltiplicare cure e sorveglianze intorno ad un “mio”.

Entrare in una fortezza smantellata è giuoco di bimbi. Non lo vuole il re crudele dell’Inferno. Vuole le fortezze di Dio, le rocche monde e lisce, limpide come cristallo, resistenti come acciaio che da ogni parte mostrano scolpito, fin nelle latebre più fonde anzi è dalle latebre che trapela come fluido che si emana da un interno all’esterno il Nome più santo: Dio. Il Nome che essi amano, servono, pronunciano, con lo spirito adorante, ad ogni battito del loro cuore. Prenderli, prendervi, strapparvi a Me, cancellare dal vostro essere trino di spirito, carne e ragione, quel Nome, fare di voi, fiori del mio giardino, immondezza per il suo inferno, e ridere, gettando il suo riso bestemmiatore contro il trono divino, ridere per la sua vittoria sull’uomo e su Dio. Ecco la gioia di Satana. Più siete “miei” e più egli si accanisce a farvi suoi.

E siccome è in voi una vigilanza e una volontà assidue, egli, l’Astuto, non vi segue e persegue col metodo usato per gli altri.

Ma vi assale proditoriamente, a distanze sempre più lunghe, nei momenti più imprevedibili e coi motivi più impensabili. Approfitta del dolore, del bisogno, dell’abbandono, delle delusioni, e balza come pantera sulla vostra stupita, accorata debolezza del momento, sperando di vincervi allora per rifarsi di tutte le volte che l’avete vinto. I mezzi? Infiniti. Il metodo? Uno solo. Quello di una benevola, bugiarda dolcezza, di una ragionata e pacata parola, di un aspetto di amicizia che aiuta, che vuole aiutare. Ne hai avuti di assalti? E ne avrai ancora, e molti, e sempre più astuti. Oh! che livore per Me e per te! Sempre più ne avrai; e di così sottili da trarre in inganno anche il più furbo. Furbo umanamente parlando. Perché sorridi, anima che amo perché la semplicità compenetrata di Dio, e che si conserva tale, è impenetrabile ad ogni sottigliezza. Ti ferirà l’esterno. Ma è onore di soldato la cicatrice che segna la carne e dice: “Questo segno è prova di battaglia virile”. E più un soldato ha le carni rigate da questi segni e più il mondo al valoroso si inchina. Nelle battaglie spirituali succede lo stesso. E le vostre ferite, che non ledono lo spirito ma illividiscono solo ciò che è involucro allo spirito re, sono il vostro onore.

E per esse sarete onorati in Cielo. In verità ti dico che voi chiamate “martiri” solo coloro che perirono per opera di tiranni. Ma tutti i miei santi sono martiri. Perché per esser santi dovettero subire persecuzione di Satana e rimanere fedeli. Gloria a chi vince! Le palme celesti sono per voi."


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