Straordinaria meditazione tratta dai quaderni di Maria Valtorta sulla vendetta di Satana sui soldati di Cristo
"La Grazia, tu lo
sai, è l’unione dell’anima con Dio. Perciò dovrebbe darvi tanta forza da
rendervi imprendibili e incorruttibili alle insidie e corruzioni sataniche,
perché l’unione con Dio dovrebbe farvi semidei. Ma per rimanere tali occorre
volerlo. Occorre dire a Satana e dirsi: “Io sono di Dio e voglio esser solo di
Dio”. Perciò ubbidienza a precetti e consigli, perciò sforzo continuo per
seguire e perseguire e conquistare il bene e un sempre maggior bene, perciò
fedeltà assoluta e vigilanza costante, perciò eroismo per vincere se stessi e
l’esterno nelle seduzioni della concupiscenza trina e nelle sue multiple facce.
Pochi, molto pochi, troppo pochi sanno fare queste cose. E allora? E allora a
questi, così facili a prendersi quando lo si voglia, così inerti a sfuggire
quando sono stati presi, Satana dà poca cura. Fa come il gatto col topo. Li
prende, li strozza un pochino, li stordisce e poi li lascia, limitandosi a dar
loro un’altra unghiata e un’altra zannata se danno segno di tentare una timida
fuga. Non più. Sa che sono “suoi” e non perde molto tempo per loro, né molta
intelligenza. Ma coi “miei”! Oh! coi miei è un’altra cosa! Sono la preda che
più solletica la sua livida fame. Sono gli “imprendibili”. E Satana, cacciatore
esperto, sa che vi è merito a catturare le difficili selvaggine. Sono le
“gioie” di Dio. E Satana fa gran festa quando può dar dolore a Dio e offesa e
delusione. Vive d’odio. Come Dio vive d’amore. È l’Odio. Come Dio è l’Amore.
L’Odio è il suo sangue. Come l’Amore è il mio. Eccolo allora moltiplicare cure
e sorveglianze intorno ad un “mio”.
Entrare in una fortezza
smantellata è giuoco di bimbi. Non lo vuole il re crudele dell’Inferno. Vuole
le fortezze di Dio, le rocche monde e lisce, limpide come cristallo, resistenti
come acciaio che da ogni parte mostrano scolpito, fin nelle latebre più fonde
anzi è dalle latebre che trapela come fluido che si emana da un interno
all’esterno il Nome più santo: Dio. Il Nome che essi amano, servono,
pronunciano, con lo spirito adorante, ad ogni battito del loro cuore.
Prenderli, prendervi, strapparvi a Me, cancellare dal vostro essere trino di
spirito, carne e ragione, quel Nome, fare di voi, fiori del mio giardino,
immondezza per il suo inferno, e ridere, gettando il suo riso bestemmiatore
contro il trono divino, ridere per la sua vittoria sull’uomo e su Dio. Ecco la
gioia di Satana. Più siete “miei” e più egli si accanisce a farvi suoi.
E siccome è in voi una
vigilanza e una volontà assidue, egli, l’Astuto, non vi segue e persegue col
metodo usato per gli altri.
Ma vi assale
proditoriamente, a distanze sempre più lunghe, nei momenti più imprevedibili e
coi motivi più impensabili. Approfitta del dolore, del bisogno, dell’abbandono,
delle delusioni, e balza come pantera sulla vostra stupita, accorata debolezza
del momento, sperando di vincervi allora per rifarsi di tutte le volte che
l’avete vinto. I mezzi? Infiniti. Il metodo? Uno solo. Quello di una benevola,
bugiarda dolcezza, di una ragionata e pacata parola, di un aspetto di amicizia
che aiuta, che vuole aiutare. Ne hai avuti di assalti? E ne avrai ancora, e
molti, e sempre più astuti. Oh! che livore per Me e per te! Sempre più ne
avrai; e di così sottili da trarre in inganno anche il più furbo. Furbo
umanamente parlando. Perché sorridi, anima che amo perché la semplicità
compenetrata di Dio, e che si conserva tale, è impenetrabile ad ogni
sottigliezza. Ti ferirà l’esterno. Ma è onore di soldato la cicatrice che segna
la carne e dice: “Questo segno è prova di battaglia virile”. E più un soldato
ha le carni rigate da questi segni e più il mondo al valoroso si inchina. Nelle
battaglie spirituali succede lo stesso. E le vostre ferite, che non ledono lo
spirito ma illividiscono solo ciò che è involucro allo spirito re, sono il
vostro onore.
E per esse sarete
onorati in Cielo. In verità ti dico che voi chiamate “martiri” solo coloro che
perirono per opera di tiranni. Ma tutti i miei santi sono martiri. Perché per
esser santi dovettero subire persecuzione di Satana e rimanere fedeli. Gloria a
chi vince! Le palme celesti sono per voi."
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